All’indomani dell’esito del referendum in Svizzera, dove il 50,8 per cento dei votanti ha bocciato la proposta di inserire nella Costituzione il divieto per gay e lesbiche di sposarsi, la Romania si appresta ad indire una consultazione simile.
La “Coalizione per la famiglia”, infatti, composta da 23 associazioni e Onlus romene, ha reso noto di avere raccolto più di due milioni di firme in sostegno alla richiesta di modificare la Carta Costituzionale, per sancire il matrimonio esclusivamente come unione tra uomo e donna. A riferire la notizia è il portale “Romania Insider” che cita i dati pubblicati dalla coalizione. L’impressionante numero di firme supera di gran lunga quello richiesto a supporto di un referendum. Secondo le leggi romene, infatti, bisogna arrivare alla soglia dei 500 mila sottoscrittori.
I promotori della consultazione popolare, già nei giorni scorsi avevano annunciato che avrebbero raccolto molte più firme di quanto non fosse necessario in modo da lanciare un segnale forte ai loro rappresentanti in parlamento.
Non è ancora noto quando si terrà la consultazione.
Ad oggi, lo strumento referendario è stato molto utilizzato soprattutto per abolire leggi sul matrimonio egualitario (come avvenne con la Proposition 8 in California e in Slovenia solo lo scorso dicembre) o modificare la Costituzione per inserire divieti in questo senso. L’unico stato in cui la consultazione popolare ha portato all’introduzione del matrimonio per tutti è l’Irlanda dove il referendum si è tenuto a maggio del 2015.
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