Una notizia a lungo aspettata dalla fan base italiana: Sailor Moon torna su Netflix, per il capitolo finale della saga. Dopo un lungo reboot avviato nel 2020, per i venticinque anni dalla prima messa in onda dell’anime in Giappone e, quindi, nel resto del mondo. Il titolo dell’episodio conclusivo è ufficialmente Pretty Guardian Sailor Moon Cosmos – The Movie e chiude una delle serie tv più fortunate di tutti i tempi. La pellicola è il seguito di Pretty Guardian Sailor Moon Eternal, film d’animazione del 2021, e chiude il ciclo ribattezzato Crystal, più aderente al manga rispetto al cartoon degli anni ’90.
Una domanda che si porranno fan e amanti della serie riguarda già il “destino” delle Sailor Starlights. Come ricorda un articolo su Wired, «sono tre guerriere provenienti dal pianeta Kinmoku giunte sulla Terra per ritrovare la loro principessa perduta. Nel manga, per fare ciò, si travestono da cantanti maschi per formare il gruppo Three Lights». Nella versione tv, però, «la loro forma umana è quella di tre ragazzi biologicamente maschi che, solo trasformandosi, tornano a essere donne». Un vero e proprio cambio di genere che, nel riadattamento italiano, ha portato a pesanti censure e non poche polemiche.
Nella versione italiana dell’anime degli anni ’90 si pensò di superare l’ostacolo del mutamento di genere attraverso un escamotage narrativo estremamente azzardato: le tre guerriere altro non erano che tre ragazze, “rinchiuse” nel corpo dei rispettivi fratelli. Quando si trasformavano, i tre protagonisti – che nella finzione narrativa erano anche cantanti piuttosto famosi – “liberavano” le tre sorelle che si presentavano sotto forma di guerriere. Quando sarebbe stato più semplice, per ogni tipo di pubblico, rispettare la scelta dell’autrice.
Non è la prima volta che in Sailor Moon si assiste a questi cambi di genere. A volte operati dalla censura nostrana per nascondere relazioni omosessuali o personaggi dalle identità fluide. Già nella prima stagione Zoisite (Zachar, nella versione italiana) – che era in realtà un generale di sesso maschile – è rappresentato come donna cis-etero, perché innamorato del compagno Kunzite. Mentre nella quarta stagione Fhisheye, appartenente al Trio Amazzonico, è originariamente un uomo che ama travestirsi con abiti femminili. Nella versione andata in onda in Italia, invece, è stato proposto come una ragazza.
Vedremo che trattamento subiranno le Starlights nell’ultimo capitolo di Sailor Moon. La nuova versione, anche nel riadattamento italiano, ha già dato prova di rispettare le scelte narrative e i personaggi dell’anime originale. Vedremo se anche in quest’occasione prevarrà la fedeltà filologica, sempre preferibile, e non il solito bigottismo che ha contraddistinto la programmazione di questa serie tv.
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