Tra le più attese a Sanremo 2022, la serata delle cover è arrivata e ha regalato bellissime perle. Molte sono state le esibizioni degne di nota e tra queste non possiamo non ricordare quella di apertura, con una Noemi al pianoforte che ha tenuto il palcoscenico con A natural women di Aretha Franklin. E non solo.
Apprezzabile l’idea di Michele Bravi – sebbene l’interpretazione non ci convinca molto – di interpretare in chiave gay Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi di Lucio Battisti. E ci ha riportato alla colonna sonora di Dirty dancing La rappresentante di lista, insieme a Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra che hanno intepretato Be my baby. Molto toccante il brano di Gino Paoli Il cielo in una stanza nella versione di Mahmood e di Blanco.
Divina, poi, l’interpretazione di What a feeling portata in scena da Elisa con una bravissima Elena D’Amario che ci ha riportato alle atmosfere di Flashdance. E se è dimenticabile l’intervento di Jovanotti, che non ricorda che il femminile di poeta è poetessa (e che i nomi di professione si declinano al femminile), rimarrà per sempre impressa nei nostri cuori l’esibizione di Achille Lauro con Loredana Bertè.
Visibilmente emozionati, la coppia di cantanti ha portato sul palco Sei bellissima, già cavallo di battaglia di Loredana Bertè. E i brividi hanno conquistato la nostra pelle non solo con l’esibizione e la grandezza dell’artista, ma anche con la lettera che Achille Lauro le ha dedicato alla fine: «Per l’immensa artista a incredibile donna che è Loredana, mi sono permesso di scrivere un biglietto che forse sono le parole che tutti avremmo dovuto dirle da tempo» ha introdotto così il cantautore romano. Poi ha dato il compito a Amadeus di leggere le sue parole.
«Che strano uomo sono io, incapace di chiedere scusa, perché confondono il perdono con la vergogna. Che strano uomo sono io che ti chiama pagliaccio perché pensa di dover combattere ciò che non riesce a raggiungere. Che strano uomo sono io, capace di dire solo dire sei bellissima perché ha paura di chiedere scusa. Stasera per i tuoi occhi ancora, chiedo scusa e vado via». Portando a una standing ovation totalmente meritata.
Un testo che ricorda come le relazioni tra uomini e donne sono spesso inquinate da un dover essere che possiamo chiamare in molti modi (da “mascolinità tossica” a “violenza maschile”) e che rovina sentimenti e dignità, sacrificandoli sul palcoscenico dell’occhio sociale che vuole il maschio in posizione di forza, facendogli perdere umanità. Un uomo che ha paura a chiedere scusa e che vive in uno stato di perenne competizione. E che, per una volta, fa un passo indietro. Come ricorda ancora Elle, «il cantante chiede perdono a Loredana Bertè per la violenza degli uomini, in particolare per l’abuso che l’artista ha subito nell’adolescenza e di cui ha trovato la forza di parlare solo molti anni dopo.
La cantante ha poi scritto su Twitter: «La tua lettera mi ha davvero commossa, sei un’anima sensibile Achille Lauro. Questo ricordo lo porterò per sempre con me». Un ricordo – in questo Sanremo 2022 – che condividiamo e che ci fa pensare, con gli occhi ancora lucidi, che siamo un po’ tutti e tutte figlie di questa Loredana immensa, umana e capace di darci sempre emozioni fortissime.
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