Da molti definita “la Stonewall italiana”, il 5 aprile 1972 si svolse a Sanremo la prima manifestazione per la difesa della dignità e dei diritti delle persone omosessuali.
Una piccola rivoluzione, progettata e realizzata dai militanti italiani in sinergia con altri militanti che provenivano dalla Francia, dal Belgio, dall’Olanda, dalla Gran Bretagna, dalla Norvegia.
L’occasione fu il primo Congresso internazionale di Sessuologia del CIS, Centro Italiano di Sessuologia, sul tema “Comportamenti devianti della sessualità umana” che si svolse nel Casinò di Sanremo dal 5 all’8 aprile 1972.
Come racconta Enzo Cucco cofondatore dello storico Fuori! torinese oggi presidente dell’associazione Sandro Penna:
“La notizia della Conferenza fu colta dal Fuori! – nato poco meno di un anno prima – come la prima concreta opportunità per uscire alla luce del sole, sia come persone che come movimento”
Una presa di coscienza dunque e un atto di resistenza, il primo che segui molti altri. Circa quaranta tra uomini e donne si presentarono davanti al Casinò, sede del Congresso con cartelli (tra cui «Psichiatri, siamo venuti a curarvi»), gridando slogans. Una protesta che riuscì anche ad entrare dentro il Casinò di Sanremo, arrivando ai microfoni del Congresso.
“Alcuni di loro si erano iscritti” ricorda Cucco “dopo aver ascoltato la prima parte degli interventi, Françoise d’Eaubonne intervenne a nome di tutti (un po’ chiedendolo un po’ imponendosi alla presidenza). Di fronte a centinaia di partecipanti, increduli, per la prima volta omosessuali donne e uomini si presentavano non più come vittime ma come protagonisti della loro vita, decisi a “non permettere più” che altri potessero decidere al loro posto. Il linguaggio era duro, senza sfumature, come ben testimoniato dai documenti d’epoca, ed anche la manifestazione, pur rimanendo rigidamente nei confini della non violenza, non mancò di usare l’ironia, lo sfottò e qualche bomboletta puzzolente pur di cercare di boicottare l’evento il più possibile”. Dopo l’intervento della polizia circa una decina di manifestanti furono denunciati per manifestazione non autorizzata. Il procedimento contro di loro si chiuse il 14 marzo del 1977 di fronte al Pretore di Sanremo che archiviò le accuse.
La manifestazione ebbe l’effetto di una bomba. Ripreso dai grandi quotidiani nazionali e dalla Rai.
Questo evento-simbolo, considerato un passaggio storico per il movimento Lgbt, sarà al centro di «Sanremo Fuori!», la mostra fotografica con conferenze che si apre oggi, venerdì 5 aprile, (fino a domenica 7, dalle 10,30 alle 18) al Forte di Santa Tecla di Sanremo. Oltre al segretario nazionale di Arcigay Gabriele Piazzoni e al presidente nazionale di AGeDO Fiorenzo Gimelli, partecipano anche alcuni protagonisti di quel 5 aprile 1972, entrato nella storia.
Sarà ricordato Mario Mieli, intellettuale, scrittore e artista di grande rilievo nell’Italia degli anni Settanta, tra i fondatori del movimento omosessuale Fuori! (Fronte unitario omosessuale rivoluzionario italiano), morto suicida a Milano, nell’83, a 30 anni. Oggi, alle 15, sono previsti l’intervento di Enzo Cucco, presidente dell’associazione Sandro Penna e la testimonianza di Riccardo Rosso, che partecipò nel 1972. Domani, alle 15, intervento di Gabriele Piazzoni con la dottoressa Margherita Graglia, membro del Cis, sul tema «Come è cambiato il movimento Lgbt». Domenica sono attesi Fiorenzo Gimelli e Serena Graneri, responsabile nazionale della rete Arcigay Giovani.
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