Polemiche sulla nomina della magistrata Simonetta Matone a consigliera di fiducia della rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni. Le passate prese di posizione della giudice, infatti, non sono rassicuranti per le associazioni Lgbt+. Che hanno diramato un comunicato stampa in cui si oppongono a questa scelta e chiedono alla rettrice di ritornare sui suoi passi. «La Consigliera» si legge nel comunicato «avrà il compito di fornire consulenza e assistenza e di contribuire alla soluzione dei casi di violenze, molestie e discriminazioni avvenute in ambito accademico». Ma…
La scelta di Matone alla Sapienza
«Secondo la Rettrice Polimeni» leggiamo ancora «Simonetta Matone è da sempre in prima linea per la difesa dei diritti e ha una spiccata sensibilità per i temi legati alle giovani generazioni e alle pari opportunità: sono certa che saprà interpretare al meglio questo ruolo di impegno contro ogni discriminazione di genere a tutela della libertà e della dignità della persona». Punto di vista che le associazioni non condividono affatto.
Le affermazioni omofobobe
«Peccato che la magistrata Matone sia nota da sempre per le posizioni omofobe orgogliosamente manifestate in più occasioni» fanno notare le associazioni. Infatti, ricordano, «nel 2016 firmò l’appello del Centro Studi Livatino contro la legge Cirinnà sulle Unioni Civili. Tra le argomentazioni usate: “La sovrapposizione, contenuta nel ddl, del regime matrimoniale a quello delle unioni civili, la cui sostanza fa parlare a pieno titolo di “matrimonio” fra persone dello stesso sesso”, aggiungendo: “Il danno per il bambino derivante dall’adozione same sex, con la eliminazione di una delle figure di genitore e la duplicazione dell’altra; la circostanza che si giungerebbe direttamente alla legittimazione dell’utero in affitto”».
La posizione di Prisma, Famiglie Arcobaleno e Agedo
«Non ci stupisce la scelta della Rettrice Polimeni che solo durante la sua campagna elettorale sembrava aver preso posizioni chiare sulla parità di diritti, ma che alla prima occasione si sono rivelate meri slogan ad effetto» dichiara l’associazione studentesca Prisma. E ancora, «Famiglie Arcobaleno e AGEDO si chiedono da genitori come potrà una persona con tali pregiudizi nei confronti dei ragazzi e delle ragazze LGBTQIA+ essere un punto di riferimento affidabile e super partes». Il corpo studentesco, dicono le associazioni, merita «una figura di fiducia in grado di accogliere davvero le esigenze e le problematiche di tutte e tutti». E chiedono che «la Rettrice Polimeni riveda al più presto la sua decisione».
Le associazioni firmatarie
Il comunicato è firmato dalle seguenti associazioni: Prisma – Collettivo Lgbtqia+ Sapienza; Taboo – Collettivo transfemminista Sapienza; Marielle – Collettivo transfemminista e Lgbtqia+ Roma tre Link; Coordinamento universitario UDS; Unione degli studenti Altro Ateneo Tor Vergata; Famiglie Arcobaleno; Agedo; il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli; Gaynet Roma; Uaar Roma.