Erano le immagini di 49 baci, uno per ogni vittima della strage di Orlando. Adesso quelle foto sono state bruciate. “Shoot me Orlando” (titolo che gioca col doppio significato di “sparami” e “fotografami”), il progetto fotografico del fotografo Gianluca Vassallo, aveva fatto il giro del web anche perché, come abbiamo denunciato, sui fatti di Orlando l’attenzione mediatica è subito calata, a differenza di quanto successo per eventi simili.
Baci, dunque, perché pare che tra le ragioni che hanno spinto Mateen a fare fuoco dentro il Pulse di Orlando, ci sia stato un bacio tra due uomini. Baci non solo tra omosessuali, per dire che una manifesazione d’amore non può e non deve essere usata come alibi per compiere una strage simile né per provare odio e disprezzo verso chi si scambia quel bacio.
Le foto erano finite in manifesti affissi per le strade di Roma, comparsi nottetempo in una vera e propria azione di “guerrilla art”. In un paesino della Sardegna, però, Palmas Arborea (Oristano), qualcuno non ha gradito quei 49 baci ed ha dato alle fiamme le fotografie affisse per le strade.
“Il fuoco dei baci. Le fiamme dell’odio. Hanno Bruciato Orlando, Orlando è Viva”, ha commentato Vassallo sulla sua pagina Facebook.
Sabato scorso, durante il Sardegna Pride di Cagliari, decine e decine di cartelli che riproducevano le foto della campagna sono state alzate al cielo per ricordare Orlando e le vittime della strage. Poi, in un altro punto dell’Isola, qualcuno ha compiuto un’ulteriore violenza contro quelle vittime, bruciando il tributo alle loro vite.
(foto di copertina: La Stampa)