Una scritta omofoba (e odiosa) in uno dei luoghi-simbolo della comunità LGBT+ etnea. Ignoti hanno scritto parole impronunciabili contro i gay, che campeggiano sul basolato della scalinata Alessi. Un tempo al centro della movida arcobaleno cittadina e tutt’ora a pochi passi da un famoso locale del posto, dove ci si riunisce e ci si aggrega, soprattutto durante la stagione estiva. Una sorta di “gay street” catanese, dove si è consumato quest’ennesimo atto di omofobia.
A denunciare la scritta omofoba è il segretario dei Giovani Dem di Catania, Mirko Giacone, che ha condiviso l’immagine del volgare attacco, scrivendo: «Questa è la #scalinataalessi questa sera. Ancora una volta, un motivo per chiedere a gran voce l’approvazione del #ddlZan!». Subito, la comunità locale si è data da fare, organizzando una contromossa: il gruppo giovani di Arcigay Catania, coordinato dal giovane attivista Daniele Russo, si è già attivato per cancellare l’odiosa scritta dai gradini della Scalinata.
Meritorio che siano persone così giovani a intervenire, contro quella che è una forma come un’altra di violenza. Ma dovrebbe essere lo Stato a garantire un ambiente sicuro, nei confronti della sua popolazione. Anche quella Lgbt+. La legge Zan, infatti, aspetta ancora. E episodi come questi ci ricordano che è quanto mai necessaria.
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