“[…] Ti amo. Voglio baciarti da impazzire. Non so perché ti stia dicendo queste cose. No, è solo che è la fine dell’autunno. Dovrò cominciare ad accendere il riscaldamento nel mio appartamento. Sarebbe più semplice se… se ci fosse qualcuno. È più semplice se c’è qualcuno […]”.
Les Amours Imaginaires, Xavier Dolan, 2010
Francis (Xavier Dolan) dichiara così il proprio amore a Nicolas, sul finire dell’autunno perché sa, come molti altri, che le stagioni più fredde si superano meglio con la vicinanza di qualcuno e del suo amore. Francis, non sta cercando un’avventura bollente ed estiva, ma un calore “psicologico”, un contatto umano ravvicinato ed empatico. Il giorno di San Valentino cade proprio in questo periodo d’inverno, un buon momento per rintanarsi sotto il piumone con i propri partner e scoprire un altro modo di fare l’amore, più tenero o più lento, legato al piacere delle “coccole”, delle sensazioni, delle carezze.
Accorgersi in tempo di ciò che non va
E San Valentino non è l’unico giorno a rivelarsi un buon momento anche per fermarsi un attimo e chiedersi quanto il proprio legame affettivo e sessuale è caldo oppure no e cosa poter fare in caso contrario. Nella quotidianità, i ritmi veloci e stressanti non facilitano talvolta la vicinanza, sia fisica che affettiva con il proprio partner. E molte coppie arrivano a chiedere aiuto proprio quando non si è badato cosa stesse raffreddando il rapporto. Così il rapporto diventa scontato, l’altro diventa più estraneo rispetto a prima, i difetti si amplificano e sembra quasi di non riconoscere più il proprio partner.
Riscaldare il rapporto
Ecco quindi, il suggerimento di ricordare alla coppia la propria vicinanza, di riscaldare il rapporto. Sì, ma come? Si può ripartire da un semplice gesto gentile che permetta di ascoltare l’altro e arrivare nel suo lato più intimo, profondo, ravvivando il sentimento. Empatia emozionale, o più banalmente, sentire l’altro attraverso una carezza, un abbraccio. Baci, carezze, abbracci, massaggi e qualsiasi altra forma di affettività sono gesti vitali per la nostra esistenza. Perché danno energia, avvolgimento e rassicurazione, facendoci sentire accettati, sicuri, protetti, apprezzati. Sono un collante che dà stabilità alle relazioni e che le rafforza, perché abbattono le barriere della diffidenza e aprono alla fiducia (Quattrini, 2017).
La chimica delle coccole
I gesti affettuosi e le tenerezze alzano, inoltre, i livelli ormonali di ossitocina, sostanza implicata nel benessere affettivo e sessuale, che riduce lo stress, favorendo condizioni di rilassatezza. Soprattutto perché oltre a questo ormone, vengono rilasciate le endorfine, sostanze oppiacee, anch’esse prodotte direttamente dal nostro corpo, che determinano quella sensazione di benessere e favorirebbero anche la sensazione di connessione con il partner (ad esempio dopo il rapporto sessuale).
Sentirsi sexy e sicuri di sé
Quattrini (2017), inoltre, elenca alcuni degli effetti benefici che deriverebbero dalle coccole: aumenterebbero l’autostima e in particolare l’autostima erotica perché attraverso di esse ci si sentirebbe apprezzati, importanti; permettono di sentirsi più sexy in quanto possono essere il preludio ad un rapporto sessuale e rientrare in quelli che vengono chiamati preliminari; favorirebbero la fedeltà in quanto rivitalizzano la scelta dei partner di stare insieme come accadeva nel periodo iniziale della propria relazione.
Il momento delle coccole aiuta anche a comunicare meglio con il partner, in quel particolare momento intimo e condiviso in cui i gesti sono, il più delle volte, spontanei e nati sulla base del sentimento. Un abbraccio, una carezza o un bacio dolce dura per molto tempo e anche semplicemente il suo ricordo può provocare un effetto positivo sul proprio umore. Infine, condividere un tale momento di calma, intimità e fiducia permette ai partner di ri-sintonizzarsi sulle frequenze emotive dell’altro, aumentando la propria capacità di sentire l’altro, percepirlo e ascoltarlo profondamente ed emozionalmente, favorendo il sentirsi in coppia e in relazione.
Riprendersi parti di sé
Sicuramente alcuni sono più portati di altri alle coccole e le donne sembrerebbero più portate rispetto agli uomini, ma vi sono dei riscontri positivi sia per l’uno che per l’altro sesso nel coccolare il partner. Riscoprire, dunque, anche il lato tenero della carezza, all’interno del rapporto di coppia, significherebbe anche riprendersi alcune parti di un sé, sì corporeo, ma più “affettivo”, forse talvolta trascurato, ma che è quello più emotivamente coinvolto.
Hai una domanda su psicologia o sessuologia?