“Recentemente ho scoperto che ha un fidanzato, Vincenzo Spadafora. Sono felice finalmente di avere un premier gay, così sereno e affettuoso e sorridente” Così Vittorio Sgarbi ha parlato ieri di Luigi Di Maio durante la trasmissione “Quelli che dopo il tg” condotta su Rai Due da Luca e Paolo e Mia Ceran.
“In realtà mi dispiace aver aggredito questo giovane, che tra l’altro è anche tenero e ha dei sentimenti così nobili” ha premesso il critico d’arte, battuto in modo clamoroso proprio da Di Maio nel collegio di Acerra alle elezioni del 4 marzo scorso. Una campagna elettorale in cui Sgarbi non ha risparmiato attacchi e insulti al suo avversario verso il quale, ora, compie un outing la cui veridicità non è stata confermata dall’interessato.
Ma considerato lo stile di Sgarbi, quella fatta a Rai Due sembra più una boutade, che la rivelazione di un dato di fatto. Un modo come un altro per colpire il leader del M5S.
Sgarbi ha poi precisato che non c’era intento diffamatorio. “È elogiativo – ha aggiunto quasi a giustificarsi -, io credo che essere omosessuale sia un elemento in più. Non mi pare che ci sia da vergognarsi di nulla. Abbiamo leggi che tutelano le coppie gay”.
Che non ci sia niente da vergognarsi nell’essere omosessuali, è fuor di dubbio. Ma allora perché proprio Sgarbi non più tardi di qualche giorno fa ha usato proprio insulti omofobi per attaccare Andrea Scanzi durante la trasmissione di Bianca Berlinguer su Rai Tre? E perché, ancora, per criticare il ponte di Meier, ad Alessandria, disse che passeggiandoci su “diventi finocchio”? Il dubbio, più che fondato, è che questo presunto outing nei confronti di Di Maio sia, in realtà, un tentativo maldestro di screditarlo.
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