Daniele Stoppello, avvocato romano, noto per le sue battaglie legali contro l’omofobia, è stato ritrovato morto nel cortile del palazzo in cui viveva, nel quartiere Eur della Capitale. La morte di Stoppello risalirebbe allo scorso 24 aprile, ma la notizia è stata diffusa solo oggi.
Indagini sulle cause della morte
Oscure, ancora, le cause del decesso. Sulla vicenda indaga il pm Carlo Lasperanza che, secondo quanto riporta Il Messaggero, ieri ha effettuato un sopralluogo nella casa dell’avvocato. Intanto, sul suo corpo è stata effettuata l’autopsia e il test tossicologico per avere ulteriori elementi che chiariscano le circostanze della morte.
Secondo una vicina di casa che ha reso testimonianza agli inquirenti, poco dopo che Stoppello è rientrato in casa lunedì scorso, sono stati sentiti forti rumore provenire dall’appartamento “come se qualcuno stesse mettendo sottosopra la casa”, ha dichiarato la donna.
Un altro elemento che le indagini dovranno chiarire è la scomparsa della macchina, che non è nel suo posto in garage, e delle chiavi.
Da sempre in prima linea per i diritti
Stoppello era tra i fondatori della Gay Help Line ed era noto per i casi che aveva seguito. Tra i più noti ricordiamo quello di “Svastichella”, soprannome di Alessandro Sardelli, l’uomo che nel 2009 venne accusato di avere accoltellato un ragazzo gay che stava baciando il suo compagno. L’uomo fu condannato a sette anni di reclusione, poi ridotti a quattro.
“Chiediamo agli investigatori e agli inquirenti di fare piena chiarezza sulle modalità che hanno portato alla sua morte, senza escludere nessuna ipotesi e ci uniamo ai familiari in questo momento di dolore” dichiara Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, che ricorda come grazie a Stoppello si riconobbe il movente dell’omofobia nel caso dell’aggressione perpetrata da Svastichella, anche se in mancanza di una legge specifica. Marrazzo ha fatto sapere che il Gay Center sarà intitolato all’avvocato.