«Anche se una persona non rispecchia
Viviamo in un tempo, infatti, in cui il body shaming sta diventando parte integrante di un riuso linguistico di massa, per cui se non obbedisci a un ideale estetico dominante ne diventi automaticamente pericolosa negazione. Uno “scarto” rispetto ad una regola che viene aspramente contestato, come abbiamo visto con i tristi commenti contro Bebe Vio, per il suo aspetto fisico. E tale insofferenza ai soggetti fuori-norma rientra, se ci pensiamo bene, anche tra gli ingredienti che costruiscono l’oro-transfobia, il razzismo e cose simili. Galeotti e Righi dicono no a tutto questo, con Shape Without Shame, “forma senza vergogna”. (L’articolo continua dopo la gallery)
Ma c’è di più: il progetto riconosce desiderio ed affettività da parte di chi «ricalca fisicament
«Il nostro obiettivo è quello di affrontare
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