Un provvedimento che va approvato, senza fare un passo indietro e così com’è: così sul ddl Zan centinaia di associazioni collettivi, centri antiviolenza e consultori, studenti, e singole persone che daranno vita a una mobilitazione nazionale, il 15 maggio e il 16 maggio prossimi, a supporto del ddl che aspetta la sua approvazione definitiva al Senato. «È arrivato il momento di ascoltare la voce delle donne, della comunità Lgbtqia+, del mondo trans-femminista e delle persone con disabilità» si legge in una nota ufficiale.
Le piazze e gli eventi
Le realtà si riuniscono sotto lo slogan: “Per la legge Zan e molto di più: non un passo indietro”. E la grande manifestazione nazionale si terrà sia nella capitale, a piazza del Popolo, proprio il 15 maggio, dove si radunerà una piazza generale, sia molte altre città, da nord a sud dell’Italia, tra le quali ricordiamo Messina, Palermo, Rieti, Cagliari, Frosinone, Novara, Padova, Bologna, Catania, Reggio Emilia, Udine e molte altre ancora.
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Il movimento Lgbt e trans-femminista in piazza per il ddl Zan
Le associazioni e le realtà che scenderanno nelle piazze italiane sono rappresentative della quasi totalità del movimento Lgbt+ italiano. Insieme ad esse, ci saranno anche altre realtà del mondo transfemminista e in prima linea per i diritti delle categorie più fragili. E queste realtà fanno quadrato: «Crediamo sia necessaria l’approvazione così com’è del ddl Zan, oggi ostaggio delle forze conservatrici e reazionarie in Parlamento e nel Paese e contenente interventi utili per monitorare e raccogliere dati sulle discriminazioni e i crimini di odio». Un riferimento particolare va alla «celebrazione del 17 maggio come giornata contro l’omo-lesbo-bi-transfobia nelle scuole. […] La sua approvazione immediata è quindi quanto mai necessaria, ancora più se consideriamo il ritardo rispetto alle linee guida UE e alla legislazione di altri Paesi».
Oltre il ddl Zan
Ma le realtà arcobaleno e femministe che scendono in piazza guardano oltre la legge Zan: «Non possiamo rinunciare a porci dunque numerosi altri obiettivi per generare quel cambiamento sociale e culturale necessario alle nostre comunità. Crediamo infatti che non sia sufficiente una sola legge per risolvere problemi profondamente radicati nel nostro Paese». Migliorie al welfare, adeguamento dei servizi sanitari, maggiori tutele per consultori e persone disabili, superamento della legge 164 e pieno riconoscimento dell’omogenitorialità sono gli obiettivi che il movimento Lgbt+ italiano mette in agenda, nei mesi e negli anni a venire. La legge Zan è solo il primo tassello, di una lunga marcia verso la piena uguaglianza.