Chi mi conosce sa cosa io pensi del Movimento 5 stelle, e dunque non mi esprimerò in merito (tanto più che le valutazioni si fanno dopo un anno e ancora meglio a metà e a fine mandato e non prima ancora che questo inizi)…
Onestamente però trovo molto importante e significativo che per la prima volta nella storia Roma abbia una sindaca.In questo senso credo che Virgina Raggi possa e debba fare tanto, e dunque le spetta un compito ancora più difficile rispetto ai suoi precedessori di sesso maschile (e non dovrebbe essere così ma temo sia inevitabile).Appena mi sono collegato a Facebook sono stato investito da due contenuti che mi hanno letteralmente fatto rabbrividire.
Il primo è la prima pagina del quotidiano Il Tempo, che evito persino di commentare tanto è volgare e inqualificabile e offensivo nei confronti delle donne.
Il secondo invece è la “lettera d’amore” pubblica che il marito della neo sindaca, Andrea Severini, le dedica per la vittoria.Questa lettera è davvero ben confezionata e non lascia nulla al caso, tanto che in molte e molti di voi l’hanno condivisa dicendo quanto è bella e romantica, e mettendo tanti cuori sparsi.
A me onestamente, se non mi facesse tanto incazzare, mi farebbe davvero ridere.Sull’intero contenuto della lettera lascio a voi il giudizio, ma vorrei fare una breve riflessione con voi su alcune cose.
Virginia Raggi e suo marito si stanno separando: lei in campagna elettorale ha pensato bene di negarlo o comunque nasconderlo (sia mai avesse rischiato di perdere i voti dei cattolici, cui evidentemente teneva tanto, vista anche la totale assenza di temi lgbt e l’aver disertato un invito al gay vilage).
Il marito con queste righe e il suo “mi manchi” e “cercherò di proteggerti anche da lontano” ufficializza la separazione.
Questa lettera da un punto di vista comunicativo è “geniale”:
– da un lato cerca di delegittimare istituzionalmente lei facendola diventare “una povera donna indifesa che ha bisogno di protezione”;
– dall’altro, palesando la separazione, indirettamente mette in difficoltà la neo sindaca rispetto ad un’eventuale nomina ad assessore se non addirittura vicesindaco di quello che – dicono alcuni giornali – sia il nuovo compagno per il quale ha lasciato il marito, il 5stelle Daniele Frongia.
A Virginia Raggi dunque un grosso in bocca al lupo per il difficile compito non solo di governare Roma, ma anche quello di essere un punto di riferimento importante per l’affermazione delle donne, in politica e nella società: spero che davvero sappia dare una risposta decisa al marito e alla stampa, e allo stesso tempo che sappia dimostrare che non si farà influenzare dal nuovo compagno, dal partito e dalle logiche maschiliste che tenteranno di condizionarla. Perché è importante che sia le donne che gli uomini facciano la loro parte.
Trovo personalmente vomitevole che la delegittimazione di una donna debba passare da “questioni di cuore” e mi rattrista che a farlo siano appunto sia gli uomini (con una lettera come quella di Severini, o premendo sull’attuale compagna per avere un posto in campidoglio – se accadrà), sia le donne stesse (rendendosi vulnerabili sul punto come ha fatto la sindaca Raggi, nascondendo la separazione e una nuova storia per avere più consenso).
Usciremo mai dal Medioevo?