“Quest’anno nessun film con tematiche Lgbt verrà proiettato durante la rassegna Cinema nel Parco di Villa Ghirlanda. Senza un motivo, uno solo, che giustifichi la scelta. Anzi forse un motivo c’è: si chiama omofobia”.
La notizia è stata lanciata dall’associazione Gaymin Out di Cinisello in provincia di milano nei confronti dell’amministrazione comunale.
L’associazione ha comunicato la decisione del comune proprio nella Giornata internazionale contro l’omo-bi-lesbo-transfobia. La proiezione de film “La mia vita con John F. Donovan”, originariamente programmato per il 31 luglio a Villa Ghirlanda, è stata annullata.
La risposta del sindaco
Sorpreso il sindaco Giacomo Ghilardi ha risposto: “È curioso che mi sia trovato accusato per un tema che non ho seguito e non conoscevo fino a quando ho letto su facebook le accuse dell’associazione. In effetti, nella programma per il Cinema nel Parco, stilato dagli uffici comunali in collaborazione con Anteo, il Comune aveva chiesto di rinunciare a quel film perché la trama tratta la tematica del rapporto di un ragazzo di 11 anni con uno scrittore, cosa che è stata ritenuta forte. Tuttavia, pur rivendicando la mia libertà di non condividere a pieno le tematiche dell’associazione, non mi sarei mai permesso di censurare questa iniziativa. Se c’era un problema, sarebbe bastato che i rappresentanti, che conosco da anni, mi chiamassero e lo avremmo risolto col dialogo. Invece, mi pare si sia preferito fare campagna elettorale sparando sull’avversario”.
Caso politico
Nebbia dunque sulla programmazione. Mentre i soci di Gaymin Out si dicono “atterriti dal clima di censura”, dal Pd l’ex assessore alla Cultura Andrea Catania mette sotto accusa l’attuale, Daniela Maggi: “La giunta non poteva non sapere – dice Catania – perché la programmazione viene vistata dall’assessore competente e se c’è stato un rifiuto, è stato avallato dall’amministrazione. Già mesi fa l’assessore aveva vietato i gruppi di lettura in biblioteca, ora torna con una censura pesante sui diritti civili. Evidentemente oltre che un problema ideologico hanno anche un problema di metodo unito all’incapacità di dialogare”.
#SindacoRipensaci
Di fronte alla risposte dell’amministrazione comunale, l’associazione GayminOut ha lanciato un hastag “#SindacoRipensaci” che invita il sindaco a non interrompere la collaborazione il cinema del Parco per proporre: “altri film, altre riflessioni assieme, altri momenti di scambio”. GayminOut ha anche aggiunto sulla presunta incomprensione: “Non ci è ancora arrivata però nessuna comunicazione ufficiale, ne dalla giunta ne dal gestore della rassegna”.