Si chiama Zuzana Caputova, è un’avvocata di quarantacinque anni, ha un grande merito e colleziona un importante primato. Cominciando da quest’ultimo, è la prima donna di un paese dell’Europa centro-orientale a divenire presidente nel suo paese, la Slovacchia. Riguardo al merito: la sua elezione, che sfiora il 60% delle preferenze, ha di fatto rotto il blocco di Visegrad. Si tratta dell’asse di quattro paesi europei – prima di orbita sovietica – che dipendono dalla politica ultraconservatrice e sovranità si Viktor Orban.
Vicina alle minoranze e alla comunità Lgbt
Zuzana Caputova ha vinto la sua battaglia attraverso temi quali l’ambientalismo, la giustizia sociale e la lotta alla corruzione. Il suo attivismo e il suo impegno sono più che noti, nel suo paese: ha combattuto per molti anni contro la discarica illegale a Pezinok , senza aver paura di andare contro imprenditori e uomini di potere anche abbastanza controversi. Per tutto questo è stata definita la Erin Brockovich slovacca. E non solo. Fervente europeista, si è detta più volte vicina alle minoranze, come quella dei rom, ed è accanto alla gay community del suo paese.
Il trionfo alle elezioni
La sua campagna elettorale è stata pacata, concentrandosi su temi concreti, senza la veemenza tipica dei partiti populisti e sovranisti, che ha sconfitto con quasi il 20% di scarto: «Sono felice del risultato» ha dichiarato, appresa la vittoria «perché si vede che nella politica si può entrare con opinioni proprie e la fiducia si può conquistare anche senza linguaggio aggressivo e colpi bassi. L’onestà nella politica può essere la nostra forza».