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Some Prefer Cake, torna il festival del cinema lesbico a Bologna

Torna dal 20 al 22 settembre con la sua XI edizione Some Prefer Cake – Bologna Lesbian Film Festival, il festival internazionale di cinema lesbico creato da Luki Massa e Marta Bencich. Per il secondo anno di fila il festival è diretto dall’agenzia di comunicazione Comunicattive e realizzato grazie ad una appassionata campagna di crowdfunding, oltre che alla generosa partecipazione di una costellazione ampia e variegata di donne, lesbiche, femministe.

SOME PREFER CAKE 2019

La kermesse cinematografica, organizzata dall’Associazione Luki Massa, che si svolgerà anche quest’anno al Nuovo Cinema Nosadella (Via dello Scalo 21, Via Lodovico Berti 2/7 Bologna), propone uno sguardo sul panorama della cinematografia internazionale a tematica lesbica, con un’attenzione particolare su produzioni indipendenti, progetti artistici e narrazioni politiche: tre giorni di film e documentari, che raccontano storie di donne e lesbiche fiere che lottano per autodeterminarsi, con irriverenza, fantasia e ironia. Il Festival si svolgerà al Nuovo Cinema Nosadella da venerdì 20 a domenica 22 settembre con i seguenti orari: venerdì a partire dalle 18.30, sabato dalle 10.30 e domenica a partire dalle 11.00.

Durante il festival sarà allestita, nella sala seminterrata del Cinema, un’esposizione delle copertine di alcuni dei numeri della Bollettina del Cli (Collegamento Lesbiche italiane), una rivista lesbica autoprodotta che ha attraversato, e contribuito ad alimentare, il movimento lesbo-femminista negli anni ’80 e ’90’, dando alle lesbiche senso di comunità ed appartenenza. Ingresso gratuito.

IL TEMA: LA MEMORIA

Nel cinquantesimo anniversario dei moti di Stonewall, mentre l’Associazione Luki Massa lavora all’inventario dell’archivio con i materiali di Luki, file rouge del festival non poteva che essere il tema della memoria, già evocato dal visual dell’edizione di quest’anno, che riassembla ritagli di foto dall’archivio di Luki in un immaginario filo di continuità tra passato, presente e futuro. Partiamo dalla memoria collettiva di esperienze politiche e comunitarie storiche, come nel documentario Invisible Women (Uk 2018, 25′), anteprima italiana, in programma in apertura del festival venerdì 20 alle ore 19.30, che esplora la storia mai raccontata della comunità LGBTQ dell’Inghilterra del Nord Ovest, o in Lives: visible (Usa 2017, 34′), il lavoro di Michelle Citron che parte dalla documentazione fotografica di una coppia lesbica che ha ritratto la comunità lesbica working class di Chicago per oltre 40 anni, dagli anni ’30 ai primi anni ’70. Più vicino a noi l’esperienza raccontata in Melmaridè (Italia 2018, 95′), storia un gruppo di donne che sfidarono le convenzioni della provincia emiliana per fondare il Collettivo Femminista a Piacenza, in sala sabato 21 alle 11.00. Sono invece memorie individuali i racconti di vita di due eccezionali donne di parola: Irene Fornes, una delle più grandi scrittrici di teatro d’America raccontata nel documentario The Rest i make Up (USA 2018, 79′) in programma sabato 21 alle ore 20.00, e Ursula K. Le Guin, visionaria scrittrice di capolavori fantascientifici, protagonista del doc Worlds of Ursula K. Le Guin in sala domenica 22 alle ore 16.30.

OMAGGI A MARTI BAS E BARBARA HAMMER

Due gli omaggi di quest’anno: uno in apertura del festival a Marti Bas, pseudonimo di Marta Gianello Guida, attivista per i diritti umani ed Lgbtqi+, formatrice e blogger, morta lo scorso gennaio per un cancro triplonegativo. Le sue parole potenti, raccolte in anni di scrittura poetica e riflessioni sul suo impegno politico, aprono il festival insieme al concerto di La Tarma, cantante e compositrice lesbica che ha pubblicato a maggio il suo secondo album. Il secondo omaggio va a Barbara Hammer, regista pioniera del cinema lesbico, morta a 80 anni a marzo di quest’anno, di cui il festival ripropone il documentario del 1998 The female closet (Usa 1998, 60′), in sala sabato 21 alle ore 14.30.

ANTEPRIMA ITALIANA DI MARIELLA AND MONICA

Raccontare per non dimenticare, ma anche tramandare e dare forza alle conquiste ottenute. Il programma, che vedrà l’alternarsi in sala di 15 film e 9 corti, si apre venerdì 20 a partire dalle 19.30 con l’anteprima italiana di Mariella and Monica (Brasile/UK, 2018, 25′). Il documentario, realizzato dal regista Fabio Erdos per The Guardian, racconta la vita e l’omicidio, ancora senza colpevoli, di Marielle Franco. A narrarne la lotta, l’impegno politico ma anche la tenerezza della quotidianità, è Monica Benicio, sua compagna per 13 anni, che ne ha raccolto il testimone, diventando il riferimento della resistenza contro il governo Bolsonaro.

UNA BANDA DE CHICAS, UN’ALTRA ANTEPRIMA

Sempre in anteprima italiana sabato 21 alle ore 18.30 Una Banda de chicas (Argentina 2018, 83′) documentario autobiografico e corale che racconta la scena musicale attuale in Argentina dal punto di vista femminile. Cosa succede quando le donne fanno la musica che vogliono?

I CORTI A COLAZIONE

Non solo lungometraggi! Il festival dà spazio anche ai cortometraggi, con la formula “corti a colazione” (in replica sabato con “corti a merenda”). Sabato 21 dalle 10.30 e domenica 22 dalle 11.00 sarà possibile fare colazione insieme al Nuovo Cinema Nosadella, aspettando l’inizio delle proiezioni dei cortometraggi. Tante storie selezionate, fra prime esperienze adolescenziali, progetti innovativi che uniscono danza e finzione e ribellioni agli stereotipi, come in Juck, di cui incontreremo la regista Olivia Kastebring e la montatrice Therese Elfström sabato a conclusione dello slot di proiezione dei corti, e in Riot not diet (Germania 2018, 17′) in cui donne grasse e queer non si vergognano delle dimensioni estese dei loro corpi, ma rivendicano con sicurezza spazio per se stesse, da cui prenderà spunto il dialogo tra la fact activist Elisa Manici e la presidente dell’associazione Luki Massa Elisa Coco.

GLI INCONTRI

Non mancano anche i momenti di incontro. Sabato 21 alle ore 12.00 nel Giardino antistante il cinema verrà presentato il libro “Sguardi che contano. Il cinema al tempo della visibilità lesbica” insieme all’autrice Federica Fabbiani che mette a confronto la rappresentazione della lesbica nel cinema di ieri – stereotipata e negativa – con quella più complessa e articolata di oggi. Alla presentazione seguirà una riflessione con l’autrice e Silva Fedrigo (Rodaggio Film), Margherita Ferri (regista), Elisa Bozzarelli (documentarista) nell’incontro “Sguardi Lesbici. Quando un film è lesbico?”, moderato da Teresa Dala, regista e programmer di Some Prefer Cake. Anche domenica 22 alle ore 13.00 sempre nel Giardino all’interno di “Dialoghi Femministi” si svolgerà una tavola rotonda sui femminismi con quattro giornaliste che sono intervenute sul tema con due recenti libri: da un lato Barbara Bonomi Romagnoli e Marina Turi, autrici di “Non voglio scendere” (ed. Golena, 2019), dall’altro Benedetta Pintus e Beatrice Da Vela, autrici di “Siamo marea. Come orientarsi nella rivoluzione femminista” (ed. Villaggio Maori, 2019), che si propone come un manuale per ripercorrono la storia del movimento femminista fino al mondo dell’attivismo contemporaneo.

SOME PREFER CAKE PER L’ACCESSIBILITÀ

Quest’anno il festival rinnova e rinforza il proprio impegno per rendere i suoi spazi e le sue iniziative il più possibile accessibili: tutti i film saranno sottotitolati in italiano (tranne Normal che sarà sottotitolato in inglese) per essere accessibili alle persone sorde, gli incontri e le presentazioni saranno tradotti in Lis, tutti gli spazi del cinema e del giardino saranno raggiungibili da persone con disabilità fisica.

LA FESTA

Il Festival di cinema lesbico per la undicesima edizione si riconferma quindi un appuntamento culturale a tutto tondo, con una serie di eventi collaterali, tra cui i dj set in giardino ogni giorno alle 18.30, e l’immancabile official party, dal titolo Wicked Woman, che si svolgerà sabato 21 settembre a partire dalle 23.30 all’Elastico Fa/ART (via dell’Arcoveggio 49, Bologna) che prevede l’esibizione delle dj della Collettiva Elettronika, ma anche la proiezione di alcuni corti di post porno della regista Erika Lust, per riflettere sul tema della rappresentazione della sessualità lesbica e del piacere tra donne.

LA GIURIA

Oltre al premio del pubblico, anche quest’anno il festival del cinema lesbico di Bologna si avvarrà di una giuria di qualità, divisa in due categorie, che assegnerà il premio ai migliori film nelle categorie documentario, fiction e cortometraggio. Ne fanno parte Margherita Ferri, sceneggiatrice vincitrice dell’edizione 2017/18 del prestigioso programma Biennale College Cinema e regista di Zen sul ghiaccio sottile; Silvia Fedrigo, copywriter, storyteller, fondatrice della casa di distribuzione Rodaggio Film; Micol Tonetta, curatrice della sezione Cinema del festival Gender Bender di Bologna; Elisa Bozzarelli, regista del documentario documentario “Melmaridè – una storia di femminismo, liberazione e amicizia”; Jacqueline Julien socia fondatrice e presidente di Bagdam Espace Lesbien, associazione lesbica francese nata a Toulouse nel 1989, e Marte Bernardi che dal 2011 si occupa di comunicazione per il CINEMA TEATRO GALLIERA ed è co-direttrice artistica della rassegna “Doc Doc chi è? Una porta sulla realtà”.

La giuria proclamerà i film vincitori domenica 22 settembre alle ore 20. La premiazione sarà anticipata, alle 18.30, dalla proiezione del lesbian cult Born in Flames (Usa 1990, 90′): una science-fiction femminista e visionaria, ambientata in una New York del futuro, in cui classismo, razzismo e sessismo continuano ad essere temi irrisolti. Il film è l’esplorazione cinematografica di un’urgenza politica e un’indagine sulle strategie e i compromessi necessari al cambiamento. Alle 20.30 il festival chiuderà con la proiezione gratuita del film vincitore.

Informazioni su programma completo e costi qui.

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