Lo “sportello no gender” del comune di Prevalle, in provincia di Brescia, finisce in Parlamento. Ieri la senatrice Petraglia di Sinistra Italiana ha presentato una interrogazione al ministro Minniti e alla Ministra Fedeli.
“Quanto sta accadendo a Prevalle è al limite dell’inverosimile – scrive in una nota la sentatrice -. Uno sportello, aperto dal comune, dall’amministrazione comunale, per disinformare i cittadini e diffondere notizie al limite del visionario è qualcosa che abbiamo forte difficoltà a comprendere”.
Cos’è lo sportello “no gender” di Prevalle
L’amministrazione, a guida leghista, ha voluto l’apertura dello sportello poche settimane fa e ne ha affidato la guida a due insegnanti e ad una psicologa, per contrastare “l’ideologia gender”. “Il minimizzare, banalizzare, sminuire – aveva dichiarato alla vigilia dell’apertura Sara Prandini, una delle responsabili dello sportello – non riduce la gravità del problema che sta portando e produrrà sempre più confusione, disordine, disagio ai nostri figli e alunni. Riconosciamo la famiglia tradizionale, madre, padre e figli e basta. Il resto chiamatele come volete ma non famiglia”.
L’interrogazione
“Non capiamo come sia possibile che l’amministrazione sostenga l’apertura di uno spazio informativo per i cittadini che fornisce invece informazioni fuorvianti e false – continua la senatrice -. Inoltre, coloro che si occupano dello sportello non sono nuovi ad interventi dai contenuti che mettono in discussione la credibilità della scuola pubblica”. Nell’interrogazione, la senatrice ricostruisce alcuni fatti riconducibili a chi adesso si occupa dello sportello comunale. “Ad esempio – scrive Petraglia – sul giornale parrocchiale di Rivarolo Canavese Cristina Zaccanti (una delle responsabili dello sportello, ndr), ha affermato che: ‘In Inghilterra, ma anche in alcune scuole d’Italia, vengono somministrati ormoni ai bambini perché abbiano più tempo per decidere. All’insaputa delle famiglie il bambino viene orientato all’omosessualità che si configura sullo stesso piano dell’eterosessualità'”. Una fatto che, se fosse vero, sarebbe gravissimo e avrebbe già dovuto provocare ispezioni e provvedimenti disciplinari da parte del Ministero guidato da Valeria Fedeli.
La propaganda del Pdf
“Lo sportello “no gender” di Prevalle in questo modo diffonde falsità e contenuti basati su presupposti ideologici discriminatori – prosegue Petraglia nella sua nota -, contrari ai diritti individuali e collettivi riconosciuti dalla Costituzione”. In più, secondo le informazioni in possesso della senatrice, lo sportello distribuisce materiale propagandistico del Popolo della Famiglia. “Chiediamo ai ministri se hanno intenzione di agire, o meno, a tutela del diritto costituzionale sancito dall’art. 3 della nostra Carta ed a tutela della Scuola Pubblica – chiede nell’interrogazione la senatrice di SI -, nei confronti dell’amministrazione di Prevalle affinché venga immediatamente chiuso lo sportello No Gender, così come nei confronti di chi, all’interno degli ambienti scolastici, diffonde notizie false, diffamatorie e discriminatorie”.
Le proteste degli attivisti e il precedente
Sabato scorso, davanti al comune di Prevalle, un centinaio di attivisti di Arcigay Brescia si erano radunati per un sit-in di protesta contro lo sportello stesso. A tutt’ora, però, il comune non intende fare marcia indietro.
Il comune di Prevalle è lo stesso in cui, lo scorso anno, il sindaco aveva utilizzato i pannelli luminosi con cui l’amministrazione informa i cittadini, ad esempio, sulle strade chiuse e le deviazioni, per diffondere messaggi contro la famigerata “teoria gender”.
“L’amministrazione comunale è contraria all’ideologia gender” recitava la scritta luminosa. L’iniziativa provocò non poche polemiche, ma il sindaco continua la sua crociata contro l’inesistente teoria o ideologia, adesso anche con lo sportello inaugurato il primo luglio scorso.