Lo “sportello no gender” del comune di Prevalle, in provincia di Brescia, finisce in Parlamento. Ieri la senatrice Petraglia di Sinistra Italiana ha presentato una interrogazione al ministro Minniti e alla Ministra Fedeli.
“Quanto sta accadendo a Prevalle è al limite dell’inverosimile – scrive in una nota la sentatrice -. Uno sportello, aperto dal comune, dall’amministrazione comunale, per disinformare i cittadini e diffondere notizie al limite del visionario è qualcosa che abbiamo forte difficoltà a comprendere”.
L’amministrazione, a guida leghista, ha voluto l’apertura dello sportello poche settimane fa e ne ha affidato la guida a due insegnanti e ad una psicologa, per contrastare “l’ideologia gender”. “Il minimizzare, banalizzare, sminuire – aveva dichiarato alla vigilia dell’apertura Sara Prandini, una delle responsabili dello sportello – non riduce la gravità del problema che sta portando e produrrà sempre più confusione, disordine, disagio ai nostri figli e alunni. Riconosciamo la famiglia tradizionale, madre, padre e figli e basta. Il resto chiamatele come volete ma non famiglia”.
“Non capiamo come sia possibile che l’amministrazione sostenga l’apertura di uno spazio informativo per i cittadini che fornisce invece informazioni fuorvianti e false – continua la senatrice -. Inoltre, coloro che si occupano dello sportello non sono nuovi ad interventi dai contenuti che mettono in discussione la credibilità della scuola pubblica”. Nell’interrogazione, la senatrice ricostruisce alcuni fatti riconducibili a chi adesso si occupa dello sportello comunale.
“Lo sportello “no gender” di Prevalle in questo modo diffonde falsità e contenuti basati su presupposti ideologici discriminatori – prosegue Petraglia nella sua nota -, contrari ai diritti individuali e collettivi riconosciuti dalla Costituzione”. In più, secondo le informazioni in possesso della senatrice, lo sportello distribuisce materiale propagandistico del Popolo della Famiglia. “Chiediamo ai ministri se hanno intenzione di agire, o meno, a tutela del diritto costituzionale sancito dall’art. 3 della nostra Carta ed a tutela della Scuola Pubblica – chiede nell’interrogazione la senatrice di SI -, nei confronti dell’amministrazione di Prevalle affinché venga immediatamente chiuso lo sportello No Gender, così come nei confronti di chi, all’interno degli ambienti scolastici, diffonde notizie false, diffamatorie e discriminatorie”.
Sabato scorso, davanti al comune di Prevalle, un centinaio di attivisti di Arcigay Brescia si erano radunati per un sit-in di protesta contro lo sportello stesso. A tutt’ora, però, il comune non intende fare marcia indietro.
Il comune di Prevalle è lo stesso in cui, lo scorso anno, il sindaco aveva utilizzato i pannelli luminosi con cui l’amministrazione informa i cittadini, ad esempio, sulle strade chiuse e le deviazioni, per diffondere messaggi contro la famigerata “teoria gender”.
“L’amministrazione comunale è contraria all’ideologia gender” recitava la scritta luminosa. L’iniziativa provocò non poche polemiche, ma il sindaco continua la sua crociata contro l’inesistente teoria o ideologia, adesso anche con lo sportello inaugurato il primo luglio scorso.
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