Mentre scriviamo (sono le 22.42 del 12 giugno) è in corso alla Gay Street di Roma una fiaccolata in memoria delle vittime della strage di Orlando, dove la notte scorsa il 29enne Omar Mateen è entrato al Pulse, storico locale gay, imbracciando un ficile d’assalto e una pistola ed ha iniziato a sparare sulla folla uccidendo 50 persone e ferendone 53.
La fiaccolata è stata indetta dal Gay Center, da Arcigay Roma, da Arcilesbica Roma e da Azione trans. “L’episodio è gravissimo indipendentemente dalla matrice ed è il risultato di politiche violente contro le persone LGBT perpetuate negli stati uniti. La più grande strage dal dopoguerra a oggi” ha dichiarato Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center. “In Italia stragi del genere non avvengono perché fortunatamente non abbiamo la cultura della diffusione di massa delle armi – ha aggiunto Vanni Piccolo, ex presidente del Circolo Mario Mieli ed attivista storico -. Ma abbiamo una cultura d’odio sessista e omofobo profondamente radicata.”
“Quello che facciamo oggi non è soltanto essere vicino all’America ma ricordare che qui in Italia siamo ancora meno protetti. Non abbiamo bisogno di alcuna tolleranza, semplicemente di libertà e di eguaglianza” è il commento di Valerio Mezzolani, segretario di GayNet.
Poco prima, invece, il Coordinamento Roma Pride, chiudendo le celebrazioni del Pride 2016 e la Gay Croisette, ha osservato un minuto di silenzio seguito da un applauso in omaggio alle persone che hanno perso la vita nella discoteca gay. “Non potete ucciderci tutti” è stato il messaggio finale del portavoce del Coordinamento Sebastiano Secci.
Ecco alcune immagini della fiaccolata.