Torna come ogni anno il Tdor, il giorno che commemora le vittime di transfobia e che si celebra il 20 novembre. Ancora una volta l’Italia è in vetta tra i paesi più transfobici d’Europa. Diverse sono le iniziative in varie città dello stivale non solo per ricordare, ma anche a sensibilizzare l’opinione pubblica. Da nord alle isole, passando per la capitale.
Apre gli appuntamenti Torino, con un giorno di anticipo e il suo consueto appuntamento annuale per il Tdor: «A Torino quest’anno il Coordinamento Torino Pride celebra la ricorrenza con la terza edizione di Star.T, il 19 novembre alle 21, presso l’Aula Magna del Politecnico di Torino» si legge nella pagina evento su Facebook. «Organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e il Politecnico di Torino – Star.T | Trans Celebration Night, è una serata pensata per lanciare un messaggio di positività e per premiare e valorizzare i talenti di persone trans che si siano contraddistinte in vari ambiti. Durante la serata verranno insigniti del riconoscimento, unico in Italia, persone che si sono distinte nei loro ambiti che hanno avuto un impatto o che rappresentano la causa Trans».
Un nome molto evocativo, per la marcia organizzata nel capoluogo lombardo da Ala Milano onlus: Trans lives matter. Un grido che ricorda che anche la vita delle persone transgender conta. Per la città dei navigli è la prima marcia che affronta questa tematica. Il corteo partirà da piazza Oberdan, alle ore 17:00, e si concluderà a piazza della Scala. Alla marcia parteciperanno le istituzioni con la presenza della presidente del consiglio comunale di Milano, Elena Buscemi. Insieme a lei, anche Diana De Marchi (presidente della Commissione per le pari opportunità), Monica Romano, la prima consigliera transgender eletta a Milano. Ancora, Gianmarco Negri, il primo sindaco transgender italiano e anche Vladimir Luxuria.
«Il 20 Novembre, come ogni anno, ci ritroviamo insieme per il TDOR, transgender day of remembrance» esordisce così il comunicato dell’evento di Bologna, TDOR 2022 vivə, liberə. «È una giornata la cui “ritualità” non rifiutiamo» continua il comunicato bolognese «piuttosto riconosciamo la potenza del rituale collettivo quando si impegna a ricordare, da un lato, mentre diamo voce alla nostra rabbia, alle nostre rivendicazioni». È un’affermazione di identità e di dignità, la lunga nota – a cui rimandiamo – che invita a partecipare all’evento del 20 novembre, che si snoderà da P.zza San Francesco fino a Piazza Nettuno. Con uno sguardo rivolto al presente e alle sue implicazioni politiche: «Siamo trans e, ricordando le nostre sorelle, i nostri fratelli uccisə dalla violenza in tutte le sue forme, gridiamo forte che il futuro è nostro e continueremo a costruirlo nonostante i governi, nonostante le istituzioni, nonostante tutto».
Previsto a Roma, ancora, un ricco programma di eventi, con il patrocinio del Comune, grazie all’impegno dell’assessora alle Pari opportunità Monica Lucarelli e di Marilena Grassadonia, referente dell’ Ufficio Diritti LGBTQIA+ del Comune. Tra le varie iniziative – qui possiamo vedere l’elenco completo – che sono iniziate oggi, venerdì 18 novembre, ricordiamo la proiezione del documentario The Death and Life of Marsha P. Johnson insieme allə responsabili del Cco Mario Mieli, di Libellula e di Gender X. Durante l’evento è prevista sia la discussione, sia la partecipazione con interventi dal pubblico. E ancora, ricordiamo il Corteo silenzioso, illuminato da candele «che si terrà domenica 20 novembre a partire dalla Stazione Termini (angolo via Giolitti), e che raggiungerà piazza dell’Esquilino».
A Bari si prevede una manifestazione di piazza organizzata da MIXED, in piazza Umberto a partire dalle 16:30. «Questo 20 Novembre 2022, noi, il gruppo trans* di MIXED, vogliamo portare per strada le nostre rivendicazioni organizzando un funerale politico» si legge nella pagina Facebook dell’evento. «Il tipo di manifestazione a cui abbiamo pensato è un corteo funebre, tale che possa suscitare una riflessione nelle persone che ci incontreranno, cercando di abbattere il muro di indifferenza che troppo spesso si staglia davanti alle morti delle persone trans*».
Anche in Sicilia sono previste diverse iniziative, sia nel capoluogo, sia nella città etnea. A Palermo – sempre per il 20 novembre – l’appuntamento è previsto a Piazza Bologni alle 17:00, per una manifestazione commemorativa. Qui interverranno attivistə del Gruppo Trans* di Arcigay Palermo e di Non Una di Meno. «Secondo il Report di TGEU, nel mondo 327 persone transgender e gender-diverse hanno perso la vita quest’anno, vittime di transfobia. Dietro i numeri (sottostimati) ci sono nomi, volti e storie» dichiarano le realtà organizzatrici. E tra i nomi, si ricordano quelli di Chloe Bianco, di Sasha, «di 15 anni, che si è suicidato a Catania» e di «tutte le altre vittime italiane che quest’anno hanno perso la vita per mano di altri».
A Catania, invece sia Arcigay Catania, sia il Movimento Universitario Autoorganizzato (MUA) – sempre il 20 novembre – alle 16:30 saranno in piazza Università «per commemorare le vittime della transfobia e per lottare per un nostro diritto fondamentale, autodeterminarci in quanto persone transgender e non binarie!». Le realtà organizzatrici ricordano che in questa data «si celebra il Transgender Day Of Remembrance, per ricordare le vittime di odio transfobico che sono ancora oggi tantissime, anzi in alcuni paesi queste non fanno che crescere!». Le organizzazioni richiedono il «riconoscimento effettivo della carriera alias all’Università e che la stessa sia introdotta in tutte le scuole».
Infine a Cagliari, organizzato da diverse associazioni cittadine – tra cui Arc Cagliari, Agedo, Sardinian People for the Queer Revolution APS, Famiglie Arcobaleno Sardegna e molte altre – il 20 novembre, alle ore 17:30, la comunità si riunirà a Piazza Garibaldi, «per leggere, in presenza e in pubblico, i nomi e le storie delle persone che sono state uccise e violentate» si legge nel comunicato dell’evento. «Quest’anno abbiamo deciso di ricordare le vittime di transfobia anche qui a Cagliari. Cercheremo di dare una degna sepoltura a chi non l’ha avuta, piangeremo chi purtroppo non è più tra noi a causa dell’odio e della violenza, uniremo le nostre voci in un urlo di protesta». Per ogni vita spenta, dichiara l’organizzazione, «accenderemo una luce. Affinché le loro morti non siano solo un numero e i loro nomi non vengano dimenticati».
La famiglie sono tutte diverse. I diritti, invece, devono essere tutti uguali. E' questo il…
La notizia è di pochi minuti fa: Torino ospiterà l'Europride a giugno del 2027. Per…
Una bufala che sta circolando, durante queste Olimpiadi, è quella del “not a dude”. Stanno…
Ammetto che ieri guardavo un po’ distrattamente la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi a Parigi. Sono…
Il comune di Catania nega la carriera alias alle persone transgender e non binarie della…
Ce lo ricordiamo tutti, Ignazio Marino, allora sindaco di Roma, che trascrive pubblicamente 16 matrimoni…