Si terrà tra pochi giorni, il 21 luglio prossimo, il Pride di Gerusalemme, ma in città la tensione sale. Come riporta l’Ansa, infatti, negli ultimi giorni si sono moltiplicate le espressioni di totale condanna dell’omosessualità da parte di rabbini influenti del nazionalismo religioso, fra cui un religioso inquadrato nella gerarchia militare.
La settimana scorsa la Pride Parade di Beer Sheva (Neghev) è stata annullato dopo che un rabbino locale ha espresso rimostranze e dopo che la polizia ha manifestato il timore che il corteo potesse attirare atti di violenza. Per Gerusalemme, è previsto un ampio schieramento di forze, anche alla luce di quanto successo in anni precedenti.
L’ultima edizione del Gerusalemme Pride, infatti, fu teatro di un omicidio a sfondo omofobico. Uno zelota ebreo ortodosso aggredì e accoltellò a morte una adolescente e ferì alcuni partecipanti.
Viste le nuove polemiche di questi giorni, il leader laburista Isaac Herzog ha rivolto un appello ai deputati del suo partito affinché giovedì partecipino alla sfilata dell’orgoglio LGBT. Parole di biasimo nei confronti dei rabbini estremisti sono state espresse intanto anche dal ministro dell’istruzione Naftali Bennett, lui stesso un ebreo praticante.
Il consolato statunitense ha diffuso una nota in cui invita i cittadini Usa che intendono partecipare alla quindicesima marcia del Pride di Gerusalemme a prestare particolare attenzione ai “luoghi molto affollati che possono essere obiettivo di criminali, terroristi e individui motivate da convizioni politiche e ideologiche”.
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