Giornata storica per la grammatica e per la lotta alle discriminazioni. Il più antico dizionario americano, il Merriam-Webster, ha ufficialmente accettato l’utilizzo del pronome di terza persona plurale “they” come pronome singolare “non binario”, ovvero che rifiuta il concetto che esistano solo due generi, uomo e donna.
È stato il Guardian a dare notizia del massiccio aggiornamento che da oggi porterà 533 nuove parole nel dizionario Merriam-Webster. Tra queste anche il pronome “they” che da oggi sarà considerato
anche come pronome singolare di terza persona non specifico di un genere (a differenza di “he/she”), recependo così un trend che sta crescendo sempre più in particolare tra le persone che non si riconoscono né come maschi né come femmine.
I curatori del Merriam-Webster hanno voluto mettere le mani avanti e sul blog hanno deciso di fornire una spiegazione a prova di grammar-nazi, ovvero di purista della grammatica. Nella nota si legge: «Noi sottolineiamo che ‘they’ è attestato come pronome singolare dall’ultima parte del 1300; che lo sviluppo del singolare ‘they’ rispecchia lo sviluppo de singolare ‘you’ dal plurale ‘you’ e non si lamenta il fatto che il singolare ‘you’ sia grammaticalmente scorretto; e che, al di là di quel che dicono i detrattori, quasi tutti usano il singolare ‘they’ in conversazioni informali e spesso nella lingua scritta formale».
E la decisione ovviamente piace alle organizzazioni per i diritti LGBT. Gillian Brastetter del National Center for Transgender Equality vi vede un passo ulteriore verso la normalizzazione delle identità non binarie. «Guardando ovunque nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli ospedali, si nota che l’attuale sistema di offrire solo ‘maschio’ e ‘femmina’ non funziona per molte persone» sottolinea, ricordando che anche il “libro di stile” dell’agenzia di stampa Ap ormai riconosce questo uso di “they”.
Fonte Askanews
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