Il progetto di bagni “gender free” all’Università di Torino, promosso qualche settimana fa dal collettivo Studenti Indipendenti, è stato cancellato dal Fuan, gruppo di destra che, finché è esistito, è stato legato al Movimento Sociale Italiano (Msi).
L’iniziativa di rendere i bagni dell’ateneo “gender free”, ovvero accessibili indipendente dal genere, era partita da Studenti Indipendenti. Nella loro azione, gli attivisti avevano sostituito le classiche indicazioni uomo e donna nei bagno di Palazzo Nuovo con «categorie binarie alternative». Così, spiegavano sui social, «alcuni studenti si sono trovati davanti alla scelta se andare in un bagno Aperol o nel bagno Campari, se andare in quello per le persone con gli occhiali o in quello per chi non li aveva occhiali, nel bagno per depilati o nel bagno per non depilati e così via».
Le motivazioni dietro all’azione di Studenti Indipendenti era stata spiegata nello stesso post: «In qualsiasi luogo pubblico esistono bagni riservati a uomini e bagni riservati a donne, non permettendo alle persone che sono in transizione di rispettare la propria identità o espressione di genere. Circa il 2% della popolazione in realtà nasce con caratteristiche cromosomiche o ormonali e anatomiche varie e non definibili all’interno del binarismo di genere creato socialmente. Molte persone non si riconoscono nel genere imposto, decidendo di intraprendere o meno percorsi di transizione (che possono essere chirurgici, ormonali o semplicemente sociali senza porre alterazioni fisiche)».
«Queste persone» leggiamo ancora «oltre ad essere socialmente invisibilizzate e stigmatizzate perché non aderenti alla norma, devono quotidianamente subire violenze legate ad una cultura estremamente binaria che le marginalizza. Un esempio è quello dei servizi igienici». Quindi l’azione dimostrativa: «Per questo oggi abbiamo deciso di rendere neutri i bagni di Palazzo Nuovo, perché non vogliamo invisibilizzare persone trans, con genere fluido o non binarie, perché la violenza sui corpi avviene anche tramite il negare l’autodeterminazione della propria identità».
Proprio oggi, però, gli studenti del Fuan, collettivo legato alla destra nostalgica, ha deciso di “annullare” l’iniziativa. Nel comunicato degli studenti di destra si legge: «Si tratta di un’iniziativa inutile. Siamo intervenuti ripristinando la corretta suddivisione di genere dei bagni e ribadendo come, nella presenza di un determinato organo sessuale, non vi sia insita alcuna discriminazione. Noi saremo sempre al fianco di quegli studenti che chiedono un’università normale. Noi saremo sempre contro coloro che, con una demagogia spicciola, promuovono violenza e intolleranza all’interno dell’Università».
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