Ennesima aggressione di stampo omofobo, questa volta a Torino, dove domenica scorsa un ragazzo cileno è stato vittima di violenza. Tutto è accaduto in un minimarket, il 5 aprile, dove il solito branco ha preso di mira la vittima, perché indossava un indumento femminile. A denunciare il fatto Arcigay Torino, attraverso un comunicato stampa: «L’aggressione è stata sventata dal proprietario del minimarket che, fermando l’aggressore, ha dato al ragazzo la possibilità di scappare e rifugiarsi a casa dell’amica da cui veniva dove i suoi amici gli hanno prestato primo soccorso».
“Mi hanno urlato maricón”
«Mi hanno urlato maricón» ha dichiarato la vittima, alla stampa – l’espressione deriva dallo spagnolo, ed è un insulto per indicare gli omosessuali – «poi uno di questi mi si è avvicinato e mi ha tirato un pugno. E ancora un altro. Io cercavo solo di non cadere, di restare in piedi» fino a quando gli aggressori lo hanno colpito con un calcio all’inguine, dichiara ancora.
Arcigay Torino: “Non è il primo caso di aggressione, subito la legge Zan”
«Arcigay Torino esprime completa solidarietà e vicinanza al giovane ragazzo aggredito» dichiara la presidente di Arcigay Torino, Sara Granieri. Che ricorda: «Non è il primo caso di violenza omolesbobitransfobica avvenuto nella nostra città. Come associazione continueremo a muoverci per arginare queste violenze» conclude, tornando sulla necessità della legge Zan. Legge ancora ferma in Senato per l’ostruzionismo della destra. «Non si può più aspettare» è il commento dell’attivista.
Sulla stessa linea Marco Giusta, assessore ai Diritti del Comune di Torino: «A questo ragazzo il Parlamento deve immediatamente una riposta, così come a tutte le persone che vivono quotidianamente l’omolesbobitransfobia sulla loro pelle. Non possiamo più aspettare, non è più tempo di rinvio».