Spazi comunali vietati a fascisti, razzisti, sessisti, transfobici e omofobi. È quanto stabilisce la mozione approvata ieri dal consiglio comunale di Torino, una delle pochissime occasioni in cui il Pd e il M5S hanno votato insieme. La mozione, proposta dal consigliere dem Mimmo Carretta, impegna la giunta della sindaca Appendino a modificare i regolamenti comunali che stabiliscono i requisiti per chiedere l’uso di spazi pubblici, piazze, sale e auditorium inclusi. Un emendamento della consigliera Viviana Ferrero del M5S ha introdotto anche il no al sessismo e alla transfobia.
Assente al voto solo la Lega
Dopo che la giunta avrà provveduto alle modifiche, chi chiederà di usufruire di uno spazio pubblico, dovrà dichiarare di attenersi ai principi sanciti dalla Costituzione, ovvero all’antifascismo e all’uguaglianza di tutti i cittadini e le cittadine.
Secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano, al voto hanno partecipato tutte le forze politiche tranne la Lega e l’unico voto contrario è stato quello del consigliere Roberto Rosso di Destinazione Italia.
Niente spazi a chi non rispetta la Costituzione
Il testo approvato “impegna l’amministrazione a non concedere spazi o suolo pubblici a coloro in quali non garantiscano di rispettare i valori sanciti dalla Costituzione, professando e/o praticando comportamenti fascisti, razzisti e omofobi” e impone alla giunta di “adeguare i regolamenti comunali” per permettere “la concessione di suolo pubblico, spazi e sale di proprietà del Comune” solo a chi fornisce “dichiarazione esplicita di rispetto dei valori antifascisti sanciti dall’ordinamento repubblicano”. Ma la mozione non include solo divieti. Prevede, infatti, anche che vengano promosse iniziative nelle scuole e nei luoghi di aggregazione per promuovere la memoria storica e la sensibilizzazione sul tema delle nuove forme di fascismo. L’emendamento Ferrero ha chiesto di inserire anche la contrarietà a iniziative e realtà sessiste e transfobiche.
“Troppe manifestazioni neofasciste”
“È una soluzione lanciata dall’Associazione nazionale degli ex deportati e dall’Associazione nazionale dei partigiani – ha spiegato Carretta -. I segnali che arrivano impongono di alzare un po’ l’asticella su questi valori”. “Sono sempre più frequenti le manifestazioni promosse da organizzazioni neofasciste – si legge nella mozione – portatrici di valori ed idee che si collocano al di fuori del perimetro costituzionale e dell’ordinamento repubblicano, nonché dei principi fondamentali della convivenza civile e del rispetto della dignità umana”.