Dopo Firenze e Arezzo, sarà Siena la città che ospiterà il prossimo Toscana Pride. Lo comunicano, con una nota, gli attivisti e le attiviste che organizzano la manifestazione già da due anni. Forti delle 40 mila presenze registrate lo scorso anno ad Arezzo, il comitato promotore ora punta su Siena. La data non è ancora stata decisa.
“Oggi più che mai, c’è bisogno di Pride – si legge nella nota – c’è bisogno di ribadire che le unioni civili sono solo il primo passo verso il matrimonio egualitario”.
Ma il matrimonio non è la sola rivendicazione per cui si scenderà in piazza a Siena. Per gli organizzatori bisogna ribadire “che le persone trans e intersex hanno diritto al pieno riconoscimento della loro identità nel rispetto di un principio inalienabile di autodeterminazione, che è tempo di una riforma complessiva della legge sulle adozioni che devono essere accessibili alle coppie same sex e ai single, che è necessario garantire l’accesso alle pratiche di procreazione medicalmente assistita anche alle coppie omosessuali tramite modifica della legge 40, riconoscere la genitorialità alla nascita e risolvere le problematiche di riconoscimento del rapporto genitori-figli per le famiglie omogenitoriali già esistenti”.
Una bozza di piattaforma a cui si aggiunge anche “un maggiore impegno contro il bullismo o ogni forma discriminazione basata sull’orientamento sessuo-affettivo e sull’identità di genere attraverso interventi nelle scuole, nei luoghi di lavoro e di cura”.
Come già negli anni scorsi, la manifestazione dell’orgoglio lgbt sarà preceduta da una serie di appuntamenti su tutto il territorio toscano. Eventi e iniziative realizzate in collaborazione con tutte le associazioni con cui, in questi anni, il Toscana Pride ha fatto rete. Non ultimo, gli organizzatori auspicano “una partecipazione forte e convinta delle istituzioni, delle associazioni e dei cittadini e cittadine di tutta la provincia” perché “il Pride sia la festa dell’orgoglio di tutte e tutti”. Una cosa non scontata, dati i precedenti. Sia nel 2016 che nel 2017, infatti, sia il Comune di Firenze sia quello di Arezzo non concessero il patrocinio alla manifestazione, nonostante ne fossero la sede.
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