Un gruppo di quattro persone, pugliesi, ieri mattina si sono recati all’aeroporto di Bari per prendere un aereo che li avrebbe portati a Sharm El Sheikh, scelta per le loro vacanze. Nel gruppo anche due donne trans, Mikaela e Loredana.
Fermate all’aeroporto
Giunti all’aeroporto egiziano, però, le due donne sarebbero state trattenute e dalle 15 di ieri non si hanno più loro notizie. Lo riporta il quotidiano dabitonto.com che ha raccolto la denuncia degli altri due membri del gruppo.
“Siamo disperati – scrivono – non abbiamo loro notizie, hanno portato via anche i loro oggetti personali (valigie, cellulari) e ci è impedito l’avvicinamento. In più abbiamo contattato il consolato italiano e l’unica risposta che ci è stata data è che verranno rimpatriati con il primo volo utile, senza nessuna possibilità di rilascio”.
Una discriminazione
I ragazzi sono convinti che si tratti di una discriminazione nei confronti delle loro amiche perché trans. La motivazione è che i documenti in possesso di tutti i componenti del viaggio erano regolari e che solo le due ragazze trans sono state trattenute.
Da allora sono passate più di 20 ore senza le donne abbiano potuto comunicare con i loro amici o con chiunque altro. A quanto si sa, sono rinchiuse in una stanza con i viveri necessari, sempre all’aeroporto di Sharm El Sheikh.
Il secondo caso in pochi giorni
Le famiglie si sono rivolte ad un avvocato. “Abbiamo saputo che stanno bene – racconta ancora al sito bitontino Ivana, sorella di Mikaela -, ma non posso tranquillizzarmi finché non sentirò la sua voce”.
Mikaela e Loredana erano già state a Sharm El Sheikh, riferisce sempre la sorella. Tre anni fa vi avevano trascorso una vacanza senza che nessuno lo impedisse.
Non è il primo caso di questo genere. Qualche giorno fa un’altra donna trans, attivista dell’Associazione Transessuale Napoli, aveva subito perfino un destino peggiore, sempre in Egitto. Federica, questo il suo nome, ha raccontato di essere stata picchiata e presa a sputi dalla polizia locale.