“Una volta per tutte si sono stata con #Niang è de più donna di me #milan #calcio #Goosip”. Così Guendalina Rodriguez, trans di origini brasiliane che vive a Milano, ha rivelato su Twitter di avere avuto una liason con M’Baye Niang, calciatore francese, punta del Milan. Gossip, direte voi. E avete ragione, perché a quella categoria si dovrebbe ascrivere la questione. Se non fosse che diversi siti specializzati in calcio hanno cominciato a parlare di “scandalo”, a dire che Rodriguez “ha messo nei guai il povero Niang” che, secondo alcuni ora lui rischia addirittura di essere ceduto ad un’altra squadra, lasciando intendere che sia stata questa vicenda a dare il colpo di grazia ad una stagione non certo brillante dal punto di vista sportivo.
Lo “scandalo” e i “guai”, naturalmente, derivano dal fatto che stiamo parlando di una trans, perché siamo pronti a scommettere (e le cronache rosa-calcistiche di sempre non fanno che supportare la nostra idea) che se al posto di Guendalina Rodriguez ci fosse stata una qualsiasi altra donna biologica, invece che “scandalo” avremmo letto cose come “c’è del tenero” o battutacce sulla dimostrazione di virilità di Niang e a nessuno sarebbe venuto in mente di presagire cessioni ad altre società per una “scappatella”.
Al netto del fatto che non sappiamo se il fatto sia vero o se, come dice qualcuno, sia stata una boutade solo per fare parlare un po’ di sé in vista di possibili apparizioni televisive (intanto il tweet in questione è sparito dal profilo di Rodriguez), il punto è, come sempre, il modo il cui l’informazione affronta le notizie che coinvolgono le persone trans.
Basta dare un’occhiata a titoli e testi degli articoli su questo argomento: c’è il solito florilegio di articoli e aggettivi declinati al maschile, ma riferiti a Guendalina e c’è, come abbiamo detto, quel sotto testo che vuole che fare sesso o avere una relazione con una persona trans sia, di per sé, scandaloso, una cosa da tenere segreta perché se viene fuori sei “nei guai”. Allora dovremmo metterci d’accordo con noi stessi: o il sesso e le relazioni sono gossip e anzi a qualcuno fanno presagire evoluzioni più “romantiche”, oppure sono scandalo che portano guai. E questo vale a prescindere da chi siano i soggetti coinvolti, dalla loro identità di genere e dal loro orientamento sessuale. Diversamente significa che è il vostro pregiudizio che scrive certe cose.
Certo, stiamo anche parlando del mondo del calcio che non è certo noto per essere avulso da dinamiche omofobe e transfobiche, quello in cui, nel 2016 pare non ci sia un calciatore gay che sia uno (mentre le calciatrici sarebbero tutte lesbiche, no?) è vero. Ma ci sentiamo in dovere di ricordarvi che la questione ha (purtroppo) un più ampio respiro: basti ricordare l’ultima vicenda che ha visto protagonista Lapo Elkann o la tristissima storia di Carolina.
(Non) archivieremo questo fatto come l’ennesima inadeguatezza di certa informazione a parlare di persone transessuali, ma dato che siamo alla fine dell’anno e in attesa di quello nuovo, lasciateci chiudere con un auspicio: che i tempi siano maturi per un’informazione più sana, anche quando si parla di banale gossip.