Sarà denunciato per ingiuria il consigliere comunale di Peschiera del Garda (Verona) che in un messaggio su WhatsApp ha apostrofato un artigiano trans chiamandolo “trans di merda”. Il messaggio, destinato ad un’altra persona, è finito per errore proprio sul telefono di Alessio, il ragazzo che non voleva fare altro che partecipare con i suoi lavori ad un mercatino per hobbisti previsto in città.
Il messaggio ingiurioso
“Questo è il trans di merda che vuole fare il mercatino”: così recita il messaggio arrivato al ragazzo via WhatsApp dal numero di telefono del consigliere comunale con delega al Commercio, responsabile del mercatino in questione.
Un errore che costerà al consigliere un’accusa di ingiuria. L’episodio è stato reso pubblico su i social network dall’avvocata di GayLex e responsabile dei diritti per Sinistra Italiana, Cathy La Torre che ha pubblicato lo screenshot del messaggio stesso.
La vicenda del mercatino
Già lo scorso anno, Alessio, aveva partecipato a Hand made, il mercatino dell’artigianato organizzato anche dal Comune che si svolge dalla primavera all’autunno sulle rive del lago di Garda. Quest’anno, però, il ragazzo non era stato invitato ad aderire. Secondo quanto spiega l’avvocata La Torre “è la sua unica fonte di guadagno” e l’esclusione sarebbe avvenuta “senza motivo o giustificazione”. Per questo Alessio s’è fatto coraggio ed ha chiamato il comune per chiedere spiegazioni.
Le risposte che riceve sono contraddittorie: prima gli dicono che non c’è posto, poi che i suoi prodotti non sono al cento per cento artigianali perché usa anche il computer per realizzarli. “Ma Alessio usa il computer solo per una perte dei suoi lavori, il resto è fatto artigianalmente – spiega la legale – e in ogni caso quelle che gli arrivano sono risposte informali, di ufficiale non c’è nulla”.
L’artigiano non si arrende: chiama nuovamente il comune e fissa un appuntamento con il consigliere responsabile del mercatino. L’appuntamento, però, viene disdetto dalla segretaria.
Il contatto con il consigliere comunale
Alessio, a quel punto, cerca sul sito del comune, e trova il numero di telefono diretto del consigliere. Gli scrive su WhatsApp spiegando chi è e chiedendo spiegazioni sull’accaduto, appuntamento saltato incluso. La risposta che riceve è che deve fissare un appuntamento. Alessio decide di riprovarci, ma “dopo 15 minuti al mio cliente arriva quel whatsapp ingiurioso, che il consigliere, evidentemente, voleva mandare a qualcuno del suo entourage, qualcuno al quale la vicenda dell’esclusione era nota”. L’avvocata non ha dubbi sul fatto che il ragazzo sia vittima di discriminazione e lo assisterà nella causa per ingiuria. Sulla vicenda, però, chiederà anche a Sinistra Italiana di presentare un’interrogazione parlamentare, oltre che le dimissioni del consigliere.