«È rivoluzionario, per ogni persona trans, scegliere di essere vista e visibile in un mondo che ci dice che noi non dovremmo esistere» afferma Laverne Cox, attrice transgender americana, conosciuta dal grande pubblico per la sua partecipazione alla serie Orange Is the New Black. E questa parte della nostra comunità ha perciò deciso di raccontarsi e di vivere nel segno della piena riconoscibilità attraverso la celebrazione dell’International Transgender Day of Visibility, che si svolge ogni 31 marzo e che è stato inaugurato il 2009 grazie agli sforzi dell’attivista americana Rachel Crandall.
La giornata nasce anche come contraltare al Transgender Day of Remembrance, o TDoR, che ricorda le vittime di transfobia. Appuntamento sicuramente fondamentale, ma che non può esaurire la pienezza della dignità di intere esistenze: il senso della vita, a ben vedere, non può risiedere solo nella denuncia delle violenze e nel conservarne la memoria. E quindi la comunità trans ha scelto la data di oggi per celebrare anche la gioia di esserci, il coraggio di ogni giorno, la propria quotidianità. Perché nella narrazione collettiva in cui siamo immersi, parlare di sé genera significato. Parlare delle nostre esistenze, dà ulteriore senso ad esse.
L’iniziativa non è nuova, dentro la comunità arcobaleno: già nel 2015, infatti, è stata lanciata una campagna molto partecipata nella quale le persone transessuali hanno pubblicato sui social network più importanti – da Facebook a Instagram, passando per Twitter – le loro storie, i selfie e altro materiale inerente alla questione. E anche in Italia stanno prendendo piede diverse manifestazioni di questo tipo: come quella di stasera a Torino alla CasArcobaleno, di cui abbiamo già dato notizia ieri. E non mancano gli appuntamenti di respiro internazionale, come il 6th European Transgender Council, ospitato al Mit di Bologna dal 2 al 5 giugno prossimi, con lo scopo di fissare l’agenda per le politiche a favore delle persone trans in Europa. La migliore risposta, insomma, in un mondo che dice a qualcuno che non deve esistere: esserci, con tutta la propria dignità.