Il certificato di nascita di un bambino di sei mesi nato all’estero da due mamme è stato trascritto integralmente riconoscendo, così, entrambe le mamme.
Dopo il caso del comune lombardo dello scorso luglio, ora tocca ad un altra amministrazione, questa volta in Toscana, procedere senza l’intervento di un giudice. In questo caso, si tratta di una coppia di mamme, mentre il caso lombardo riguardava, per la prima volta, due papà. Sempre in Lombardia, pochi giorni fa, è stato trascritto un atto di nascita di due gemelle nate in Canada da Gpa e figlie di due padri, questa volta senza neanche l’assistenza di un avvocato.
La coppia, assistita dall’avvocata Cathy La Torre di Gay Lex ha appreso la notizia questa mattina.
“E’ stato un lavoro molto delicato, per il quale ringrazio anche il prof. Angelo Schillaci di Famiglie Arcobaleno e Articolo29 per il supporto – spiega soddisfatta La Torre -, ma alla fine la determinazione da parte mia, del collega Michele Giarratano e del team di lavoro e il buonsenso da parte dell’amministrazione hanno prevalso, a differenza di altri casi analoghi”.
A differenza, ad esempio, di quanto avveuto a Perugia dove il Comune ha negato la trascrizione, anche della sola madre partoriente, per quasi un anno fino a ieri quando si è saputo che l’atto di nascita del piccolo Joan era stato trascritto con una sola mamma.
“Il sindaco e i funzionari dell’anagrafe – continua la presidente di Gay Lex – si sono mostrati da subito disponibili approfondendo la richiesta delle madri, analizzando e studiando le sentenze affini già emesse nel nostro Paese che ho loro sottoposto, e affrontando il tema dell’ordine pubblico, utilizzato finora amministrativamente come elemento per non procedere con le trascrizioni”.
Come detto, questa trascrizione segue di pochi mesi l’altro risultato ottenuto sempre da Gay Lex con l’avvocato Michele Giarratano che è riuscito a far trascrivere in un comune lombardo l’atto di nascita di una bimba con entrambi i padri.
“Speriamo che il nostro impegno come avvocati e attivisti – conclude Cathy La Torre – apra la strada al riconoscimento amministrativo diretto delle famiglie omogenitoriali, senza dover passare dai tribunali con la forzatura della stepchild adoption, in attesa che ci sia finalmente una legge che tuteli tutte le famiglie”.
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