Politica&diritti

Quel bambino ha due papà: il tribunale di Pisa autorizza la trascrizione

Quel bambino ha due papà e ora, grazie ad un decreto del Tribunale di Pisa, il comune dovrà trascrivere l’atto di nascita statunitense dove sono indicati entrambi i genitori.
La vicenda è stata da poco resa pubblica da Rete Lenford e Famiglie Arcobaleno che hanno seguito il caso. Il bambino -spiegano- è nato nel 2010 grazie alla gestazione per altri (GPA) tuttavia nel certificato, regolarmente trascritto dal Comune di Pisa, risultava soltanto il nome del padre biologico. Successivamente la coppia ha ottenuto dalle autorità statunitensi la rettifica dei documenti anagrafici del figlio, così che risultassero i nomi di entrambi i padri. Tuttavia, alla richiesta di modificare l’atto originariamente trascritto inserendo il secondo genitore, il Comune ha opposto il suo rifiuto.

La coppia -riferiscono le associazioni in una nota- si è quindi rivolta all’Avv.ta Susanna Lollini, una dei legali di Rete Lenford-Avvocatura per i diritti LGBTI e del gruppo legale di Famiglie Arcobaleno, per chiedere al Tribunale competente la rettifica”. La loro richiesta è stata accolta con un decreto del 18 settembre 2018. In particolare: “Il Tribunale di Pisa, ritenendo che lo status di figlio sia determinato dalla legge di nascita del bambino, cioè quella degli Stati Uniti, ha confermato il principio espresso dalla Corte di Cassazione nelle importanti sentenze n. 19599/2016 e n. 14878/2017, per cui non vi è contrarietà all’ordine pubblico nella trascrizione del nuovo atto di nascita con due padri” chiosano le Rete Lenford e Famiglie Arcobaleno.

Il Tribunale di Pisa, ritenendo che lo status di figlio sia determinato dalla legge di nascita del bambino, cioè quella degli Stati Uniti, ha confermato il principio espresso dalla Corte di Cassazione nelle importanti sentenze n. 19599/2016 e n. 14878/2017, per cui non vi è contrarietà all’ordine pubblico nella trascrizione del nuovo atto di nascita con due padri.

“Non è più una novità – dichiara l’Avv.ta Susanna Lollini – ci sono già altri precedenti di merito (penso a Livorno e a Roma su questioni identiche) che hanno fatto propri i principi affermati dalla Corte di Cassazione nel 2016 e nel 2017, ma è importante perché dimostra come sempre più Tribunali riconoscano fondate le argomentazioni che noi portiamo a difesa della genitorialità delle coppie dello stesso sesso“.

Per Miryam Camilleri, Presidente Rete Lenford, e Marilena Grassadonia, Presidente di Famiglie Arcobaleno “i giudici hanno nuovamente confermato il diritto di due padri ad essere riconosciuti entrambi genitori dei propri figli tutelandone pienamente identità e vita familiare. Con questa sentenza si ribadisce ancora una volta che doveri dei genitori e diritti dei bambini sono due facce di quella stessa medaglia, che va sotto il nome di ‘responsabilità genitoriale'”.

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