Ormai ogni abitudine e ogni momento della propria vita sembra passare, attraverso le foto sui social network, dal giudizio di una commissione che decreta se piacciamo o no. Un indice di gradimento misurato in like o reazioni. Ma tra il viaggio dell’anno e lo scatto della cena romantica, talvolta la coppia diventa più un fenomeno sociale che tutti sembrano seguire come un reality show. Che cosa vogliono dire queste coppie? Questo atteggiamento, rituale e quasi ossessivo potrebbe rivelare anche delle fasi di crisi?
La sessuologa Nikki Goldstein suggerisce che in effetti l’azione di condividere compulsivamente la propria vita sentimentale su Facebook, Instagram o attraverso altri social sarebbe un tentativo di farsi rassicurare dalla cerchia online. Ai propri contatti si chiede di “validare” che tutto stia procedendo per il meglio, attraverso i “mi piace”. Ma chi è più insicuro? Secondo Goldstein spesso è proprio chi posta di più a ricercare più rassicurazioni e conferme sulla propria relazione. Ricevere un maggior numero possibile di like e commenti diventa fonte di rassicurazione. In questo modo si lascia agli altri anche la possibilità di giudicare tutto quello che la coppia decide di fare (o di far vedere).
I social-testimoni
Quella di cui si parla è una coppia che passa sotto gli occhi di alcuni giudici (amici o no che siano) che decretano la piacevolezza dei vari momenti condivisi dalla coppia. E se qualcosa dovesse andare per il verso storto? Ci si potrebbe trovare a frasi del tipo “ma eravate così felici!” rimanendo così a dover parlare del superficiale, rischiando di non essere compresi fino in fondo. Si hanno, infatti, testimoni solo di alcuni frame di una storia che ha anche un lato privato e che può essere completamente diverso.
Vivere il momento
Pubblicare immediatamente una foto o un video in compagnia del partner non è l’equivalente di vivere il momento, ma di vivere anche la propria ritualità. Scegliere di condividere con il partner uno o più momenti potrebbe voler dire anche scegliere di sentire pienamente per se stessi quel momento, godere di tutte le emozioni (positive e negative) e metterle in circolo nella relazione. Uno dei rischi è che ci si possa ricordare e dare più importanza a dei piccoli frame ritagliati e dati in pasto alla “giuria”, invece che del momento passato insieme al partner.
L’insicurezza
Il bisogno di ottenere qualcosa dall’altro, sembra essere strettamente correlato con la nostra capacità di stare bene con noi stessi. Come si fa a sentirsi sicuri e non aver paura di perdere ciò che apparentemente solo il partner può dare? Questo sentimento di insicurezza nella coppia può essere generato dalla paura della perdita e dell’abbandono e dalla paura del tradimento. Nel primo caso ciò può derivare da esperienze negative; nel secondo caso i potenziali partner concorrenti potrebbero far sentire l’altro in competizione. Questo può alimentare bizzarre fantasie di dover cambiare o fare ciò che non si è disposti a fare, per piacere di più.
Il lato positivo
Una foto della coppia condivisa sui social non è sempre qualcosa di negativo. Non lo è quando la consapevolezza e la sicurezza fanno diventare quel momento un gioco di coppia, volto ad unire e ad esorcizzare rituali ed ossessioni social.
Automiglioramento
Essere sicuri di sé è il primo passo per essere sicuri anche nella coppia, cercando di non legare i propri bisogni all’altro, ma trovare nell’altro la possibilità di esprimersi e migliorarsi nel proprio cammino e verso i propri obiettivi. L’obiettivo, dunque, diventa quello di sentirsi a proprio agio e non sentirsi in pericolo d’amore. Superata la paura di restare da soli, tenendo sotto controllo la necessità di continue conferme dall’esterno, si possono raggiungere dei buoni livelli di sicurezza e di benessere.
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