“Dopo essermi consultato con i miei Generali ed esperti militari, vi avviso che il Governo degli Stati Uniti non accetterà né permetterà alle persone transgender di servire in alcun ruolo nelle Forze Armate statunitensi”. L’annuncio è di Donald Trump in persona che ha scritto alcuni tweet per annunciare il divieto per le persone trans di arruolarsi nelle forze armate a stelle e strisce.
“Le nostre forze armate devono essere concentrati in vittorie decisive e schiaccianti vittorie – continuano i tweet del presidente – e non possono essere caricate dei tremendi costi medici e i disagi che le persone trangender implicano”.
Come ricorda il Washington Post, la decisione arriva dopo che il Segretario della Difesa, il generale in pensione Jim Mattis, ha ritardato di sei mesi l’implementazione di un piano per inserire le persone trans nelle truppe. Inoltre, domani sarebbe scaduto il termine entro il quale le forze armate avrebbero dovuto aggiornare i propri standard sanitari in previsione di membri transgender.
Nonostante Mattis avesse rassicurato che “il ritardo non anticipa, in alcun modo, il risultato”, oggi la comunicazione di Trump chiude le porte.
Il divieto per le persone trans di arruolarsi nei corpi delle forze armate era stato tolto durante l’amministrazione Obama dall’allora responsabile della Difesa Ashton Carter. Carter aveva dato alle forze armate un anno di tempo per decidere come introdurre una policy che permettesse ad eventuali soldati e soldatesse trans di ricevere il supporto medico necessario.
Secondo il Washinton Post, sono migliaia attualmente le persone trans arruolate e le stime ufficiali parlano di circa 11.000 persone tra i riservisti.
Per Richard Soccarides, attivista gay di lungo corso e consigliere di Clinton sulla questione dei gay e delle lesbiche nelle forze armate, la decisione di Trump è “un tragico tradimento di tutti gli americani LGBT e un vergognoso sforzo di conquistare il favore dei conservatori a spese dei più vulnerabili”.
Ma Soccarides annuncia anche battaglia. “Questo lo mette in una battaglia che non vincerà”, ha dichiarato l’attivista.
Già da tempo le associazioni per i diritti delle persone LGBT minacciano il Pentagono di azioni legali nel caso in cui non dia il via all’arruolamento delle persone trans. Reduci dalla vittoria sul famigerato “Don’t Ask Don’t Tell” che vietava il coming out ai militari, le associazioni sono pronte a dare battaglia anche sul versante dell’arruolamento delle persone trans.
Quella di Trump sembra una vera e propria battaglia contro le persone trans. Poco dopo l’elezione, uno dei primi atti fu l’abolizione della raccomandazione di Obama sulla questione dei bagni e degli spogliatoi nelle scuole. In quel documento si esortavano le scuole a permettere a studenti e studentesse trans di usare il bagno conforme al genere di elezione, invece che a quello registrato alla nascita. Contro quella decisione, nacque una campagna che non è ancora conclusa.
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