Rientro nell’OMS, nell’accordo di Parigi sul cambiamento climatico, stop alla costruzione del muro con il Messico, annullamento dei divieti di ingresso per chi viene dai paesi islamici, obbligo di mascherina negli uffici federali. Appena un attimo dopo avere giurato Biden ha scelto di iniziare il suo mandato firmato 17 provvedimenti che segnano una rottura netta con l’era Trump.
Tra questi, un ordine esecutivo con il quale si vieta la discriminazione basata sull’orientamento sessuale e l’identità di genere negli organismi del governo federale. Il dispositivo assicura anche protezione alle persone LGBT+.
Come ricorda la BBC, durante la campagna elettorale Biden si è impegnato ad adottare politiche contro la violenza che colpisce le persone trans e ad abolire il divieto per loro di entrare nell’esercito. Di certo la scelta di Rachel Levine come sottosegretaria alla salute andava già nella direzione di un netto cambio di rotta.
Non si è fatta attendere la reazione della Chiesa Cattolica, di cui, per altro, Biden è fedele. Se, infatti, Bergoglio aveva accolto con favore l’elezione del nuovo presidente, i vescovi statunitensi sono su un’altra linea.
Secondo l’arcivescovo di Los Angeles José Gomez, presidente della conferenza episcopale americana, la presidenza Biden “farà avanzare mali morali”. Il riferimento è a temi come la contraccezione, aborto e matrimoni omosessuali. Ma Gomez non ha l’accordo compatto dei suoi. Il cardinale arcivescovo di Chicago Blase Cupich ha infatti accusato il collega di avere pronunciato “parole sconsiderate nel giorno dell’insediamento”.
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