Avete capito bene: il gruppo della Lega Nord al Parlamento Europeo ha votato quello che loro stessi avrebbero definito un provvedimento “gender” e, per di più, favorevole alla temibilissima “invasione” di migranti. Si tratta di una risoluzione approvata poco fa a Strasburgo e diretta alla Commissione, che affronta la questione del gap di genere tra uomini e donne in termini di retribuzione a lavoro, della ricerca di un equilibrio tra vita lavorativa e vita privata e delle discriminazioni di genere che provocano, tra l’altro, un maggiore tasso di disoccupazione femminile e si intersecano con i temi legati allo scarso tasso di natalità in tutta Europa (altro che Fertility Day).
Il punto è che la risoluzione parla espressamente di creare condizioni favorevoli alle nuove famiglie, con esplicito riferimenti alle coppie dello stesso sesso, e a quelle formate da migranti.
Tra le premesse, ad esempio, si legge che va tenuto in considerazione che “il concetto tradizionale di ruolo della donna e dell’uomo nonché di famiglia nucleare è stato ulteriormente messo in discussione dall’aumento nell’Unione di famiglie monoparentali, famiglie basate su unioni dello stesso sesso, madri adolescenti ecc.” e che “il mancato riconoscimento di questa diversità comporta maggiori discriminazioni ed effetti negativi per le persone che vivono nell’UE e per le loro famiglie”.
Il testo prosegue spiegando che “sono necessarie politiche mirate in materia di mercato del lavoro ed equilibrio tra lavoro e vita privata per tenere conto degli ostacoli intersettoriali incontrati dalle donne vulnerabili in termini di equilibrio tra lavoro e vita privata e sicurezza lavorativa, come le donne con disabilità, le donne giovani, le donne migranti e rifugiate, le donne provenienti da minoranze etniche e le donne LGBTI“. Inoltre la risoluzione evidenzia che l’Europa è chiamata ad affrontare nuove sfice come “mutamenti demografici senza precedenti, segnatamente la crescita dell’aspettativa di vita, il calo dei tassi di natalità, il mutamento delle strutture familiari con le nuove forme di costruzione delle relazioni e di (co)abitazione, la genitorialità in tarda età e le migrazioni”.
Alla luce di queste e di moltissime altre considerazioni, la risoluzione approvata oggi a Strasburgo, chiede alla Commissione e agli Stati membri, tra le altre cose (il testo della risoluzione poi approvata potete leggerlo qui), “di mettere a punto e attuare politiche e fornire misure a sostegno delle persone più svantaggiate o attualmente escluse dalla legislazione o dalle politiche vigenti, come i genitori soli, le coppie non sposate, le coppie dello stesso sesso, i migranti, i lavoratori autonomi o i cosiddetti “coniugi coadiuvanti”, come pure le famiglie in cui uno dei membri presenta una disabilità”. E la Lega Nord al completo ha votato a favore.
“Mentre a Milano Roberto Maroni attiva una linea telefonica anti gender – commenta ironico sulla sua pagina Facebook l’eurodeputato del Pd Daniele Viotti -, tra l’altro coi nostri soldi, a Strasburgo Matteo Salvini e tutta la Lega Nord vota a favore di aiuti degli Stati membri a famiglie gay e famiglie di migranti! Forse vengono qui in parlamento talmente poco che neanche sanno come si vota!“.
“Sarebbe bello se ogni tanto uno dei tanti giornalisti che intervista in TV Salvini – ha aggiunto Viotti parlando con GayPost.it – gli chiedesse a bruciapelo cosa ha votato all’ultima plenaria o cosa era in discussione nella sua commissione”.
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