Le associazioni Lgbt+ romane tornano a spronare il sindaco Gualtieri per la messa in opera dell’ufficio LGBT+, promesso in campagna elettorale. «Apprendiamo» si legge in un comunicato congiunto «della delibera votata venerdì scorso 11 marzo dalla giunta capitolina sulla riorganizzazione di Roma Capitale, che sposta l’ufficio LGBT+ dal Gabinetto del Sindaco al dipartimento Pari Opportunità. Il movimento romano attende da diversi mesi un chiaro indirizzo politico sui temi lgbt+, nonché la costituzione e la messa in funzione di questo ufficio».
E ancora: «In questo momento difficile, in cui anche la nostra comunità partecipa agli sforzi collettivi per aiutare la popolazione Ucraina e tutte quelle persone che rischiano di ritrovarsi sotto un regime che reprime ogni diritto, ci aspettiamo da Roma un segnale forte anche sul tema dei diritti civili. Roma e le grandi città europee hanno il dovere di mettere in campo proprio in questo momento gesti concreti e simbolici per ribadire l’importanza di un modello culturale fondato sulla valorizzazione delle differenze e delle libertà civili».
«Ci auguriamo» continua il comunicato «che il nuovo ufficio, a prescindere dagli organigrammi, sia all’altezza di quanto promesso in campagna elettorale da Gualtieri e sostenga spazi per le realtà associative, case rifugio e centri anti-violenza, campagne di sensibilizzazione e prevenzione, formazione del personale pubblico, valorizzazione del turismo di settore».
Per le associazioni firmatarie «si tratta di politiche che portano beneficio all’intera cittadinanza e conducono Roma nella stessa direzione delle altre capitali d’Europa in tema di libertà, inclusione e accoglienza. Abbiamo chiesto un incontro al Sindaco per conoscere i prossimi passi sulla costituzione dell’ufficio e sull’indirizzo politico dello stesso». Hanno firmato il comunicato: Agapanto, Agedo Roma, CCO Mario Mieli, CEST, Dì Gay Project, Famiglie Arcobaleno, Gaynet Roma, Gender X, I Sentinelli di Roma, Marielle, NUDI, Libellula, Prisma e Tgenus.
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