La battaglia per la legge contro l’omofobia e la transfobia in Umbria è diventata virale ed ha assunto carattere nazionale. Come Gaypost.it ha raccontato, la legge sarebbe dovuta approdare nell’aula del consiglio regionale per essere votata, dopo dieci anni dalla prima stesura. Un cavillo tecnico sollevato da un consigliere dell’opposizione di destra e avallato dalla maggioranza a guida PD ha impedito che questo avvenisse.
Come nasce la campagna
Martedì scorso, quando il testo sarebbe dovuto essere votato, l’associazione Omphalos di Perugia organizzò una protesta davanti alla sede del consiglio regionale e una sua delegazione venne ricevuta. Durante la seduta, la presidente della Regione Catiuscia Marini garantì che entro questa settimana la legge sarebbe arrivata in aula.
Rassicurazione ritenuta insufficiente da Omphalos che in vista del voto previsto per il 28 marzo prossimo, ha mobilitato l’opinione pubblica lanciando la campagna #Tempodilegge. Gli utenti dei social network sono stati invitati a pubblicare una propria foto con un cartello che riportasse l’hashtag. La campagna ha riscosso notevole successo coinvolgendo non solo chi vive in Umbria, ma utenti e associazioni di tutta Italia.
#TempoDiLegge diventa nazionale
Centinaia sono le foto pervenute all’associazione di persone che si sono espresse in supporto della legge. Il sostegno è arrivato da diversi circoli territoriali di Arcigay, come PinkRiot di Pisa o Coming Aut di Pavia, ma anche da altre associazioni, come il Circolo Mario Mieli di Roma. E la campagna ha travalicato i confini dell’associazionismo raccogliendo l’adesione anche di esponenti della politica, come quella di Pippo Civati, leader di Possibile.
Sulla vicenda, si esprime oggi anche il segretario nazionale di Arcigay, Gabriele Piazzoni, che con una nota definisce “emblematica per tutto il paese” la vicenda umbra.
“Emblematica perché racconta di un testo di legge attraverso il quale un’articolazione dello Stato si fa carico del tema dei crimini d’odio – spiega Piazzoni -, producendo azioni di prevenzione e tutela delle vittime, e che per un decennio, attraversando maggioranze di colore diverso, non ha mai raggiunto il via libera dell’aula“.
L’appello per una legge nazionale
“Tante parole, nessun fatto – continua Piazzoni -: in Italia non esistono leggi penali contro l’omotransfobia e le Regioni che hanno approvato leggi sul tema sono ancora in minoranza, mentre una maggioranza, ampia è trasversale, alza le spalle. Noi allora diciamo che “È Tempo di legge”, cioè di determinare a partire dall’Umbria una controtendenza, e di rimettere al centro dell’agenda politica i temi dei diritti delle persone e del contrasto alle discriminazioni”. “È tempo di votare e approvare una legge che da troppi anni si attende – conclude – e affinché succeda chiediamo a tutte e tutti di aderire alla mobilitazione “È tempo di legge” lanciata dal Comitato territoriale Arcigay Arcilesbica Omphalos Perugia. Martedì tutta la nostra attenzione sarà puntata su quell’aula: i partiti sono chiamati a tradurre finalmente le parole in fatti, martedì capiremo se ne sono all’altezza”.