La legge regionale contro l’omofobia e la transfobia, arriva al voto del consiglio dell’Umbria. Un iter lungo, che parte dieci anni fa ed ha attraversato ben 3 consiliature, oltre a numerosi rinvii. Martedì 14 marzo il consiglio regionale lo discuterà come primo punto all’ordine del giorno.
Un traguardo, sebbene non ancora quello definitivo, che l’associazione lgbt Omphalos di Perugia rivendica, avendo contribuito direttamente alla stesura del testo fin dall’inizio dell’iter nel 2007, ottenendo dall’attuale maggioranza l’impegno a portare avanti il testo.
L’associazione fa sapere che martedì presenzierà alla discussione in aula, «perché vogliamo che nei loro interventi i consiglieri e le consigliere si ricordino che stanno discutendo e votando una legge che riguarda la vita di ognuno e ognuna di noi – spiega Bucaioni -. E attraverso la nostra presenza ci sarà quella delle vittime della violenza e dell’omofobia, di chi ha subito e continua a subire discriminazioni in famiglia, a scuola, nel mondo del lavoro e anche di chi purtroppo non ce l’ha fatta a sopportare quel peso».
Nonostante l’appoggio della maggioranza, Omphalos si rivolge anche ai gruppi dell’opposizione. «Al Movimento 5 Stelle, perché nell’esaminare e votare questa legge non si lasci ingabbiare da meccanismi di sterile contrapposizione politica – si legge in una nota dell’associazione -, tipici della stessa cultura partitica che combatte, ma entri nel merito dell’argomento dimostrando che le fondamenta del movimento sono ancorate ad una cultura di diritti, uguaglianza e contrasto alle discriminazioni. Infine ai consiglieri di centro-destra, perché alzino lo sguardo all’Europa e traggano ispirazione dalle destre liberali europee, che in tante occasioni hanno sostenuto e continuano a sostenere la battaglia contro la violenza e l’oppressione delle minoranze LGBTI».
«Con gli occhi puntanti sui lavori dell’assemblea regionale non ci saranno solo le persone omosessuali e transessuali, ma l’intera comunità regionale – aggiunge Lorenzo Ermenegildi, segretario di Omphalos –. Perché questa legge ha la potenzialità di rendere la nostra regione un posto più accogliente e di riaffermare la cultura dei diritti umani e civili come premessa indispensabile per un paese che vuole tornare a crescere».
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