È bufera sulle leggi recentemente approvate dal North Carolina che vietano alle persone trans di usare, nei luoghi pubblici, il bagno corrispondente al genere sentito invece che a quello di nascita e che limita fortemente le politiche antidiscriminatorie nei confronti delle perone lgbt sul posto di lavoro.
Sulla vicenda, che tanto clamore ha provocato, scatenando reazioni anche dal mondo dell’impresa e dello spettacolo, interviene ora il Dipartimento di Giustizia di Washington. Secondo l’equivalente del nostro ministero di Giustizia, le norme approvate dallo stato del North Carolina violano le leggi federali sui diritti civili. Il Dipartimento ha inviato una lettera al governatore Pat McCroy che quelle norme ha firmato rendendole effettive.
Per tutta risposta, McCroy ha continuato a difendere la legge attaccando il Dipartimento che, secondo il governatore, si è reso responsabile di “una intrusione che non ho mai visto”.
Come il North Carolina, anche altri stati hanno approvato leggi simili. È il caso del Tennessee, del Mississippi o di Oxford, in Alabama, dove addirittura è prevista una pena che può arrivare fino a 6 mesi di detenzione. Le leggi approvate o in discussione stanno alimentando un clima di odio crescente, negli Usa, dove si verificano sempre più spesso episodi di intolleranza, come quello che ha riguardato una ragazza lesbica cacciata dal bagno delle donne perché creduta maschio dalla polizia o dell’attivista trans aggredita su un treno a New York.