Sotto l’amministrazione Trump la Ice, la forza di polizia a controllo dell’immigrazione e delle frontiere, sta godendo della libertà di poter operare al di fuori delle leggi. A farne le spese, questa volta, sono stati due fratelli provenienti dall’Honduras. Entrambi regolari.
Darwin Garcia Portillo è un uomo omosessuale proveniente dall’Honduras. Insieme a suo fratello minore – di cui è l’unico tutore legale – e al suo compagno Oscar Juarez Hernandez è arrivo in Usa legalmente per chiedere asilo.
A raccontare la storia è stato Oscar, il compagno diciannovenne di Darwin, l’unico a essere scampato alla detenzione in uno dei vari centri sparsi per il paese. Alla stampa ha raccontato di come Darwin, dopo aver subito minacce omofobiche, abbia deciso di scappare dal suo paese insieme a lui e al fratellino. In Honduras, ha raccontato, le gang hanno uccidono e perseguitano le persone gay o transessuali. Oscar e Darwin sono stati minacciati apertamente di fare la stessa fine.
Per poter fare richiesta di asilo è necessario essere già sul territorio statunitense. Per questo, grazie anche a una famiglia di Denver disposta a far loro da sponsor, i tre sono entrati in Usa dal confine tra Messico e California, con i documenti in regola.
Là sono stati presi in custodia dalla Ice e separati. Era marzo. Il fratello di Darwin avrebbe tentato il suicidio almeno due volte in questi mesi.
Oscar è stato rilasciato con la condizionale e a settembre si è visto riconoscere il diritto d’asilo. Margaret Bobb e la sua famiglia sono gli sponsor di Darwin, del fratello e di Oscar e li stanno assistendo durante tutto l’iter legale. Oscar vive a casa loro.
Darwin ha tutti i requisiti per essere rilasciato. Eppure, non solo continua a essere prigioniero, ma è anche a rischio rimpatrio a discrezione della Ice. Al momento, dopo l’ultima udienza del 22 ottobre dove il rilascio è stato negato, resta in custodia in un centro di detenzione in Louisiana. Come spesso accade – e nonostante a settembre il giudice James E. Boasberg abbia vietato questa pratica – a Darwin è stato negato il permesso di soggiorno tramite un’ordinanza standard e in bianco. Lui non è stato ascoltato e il suo caso non è stato riesaminato. Si tratta quindi di una decisione totalmente arbitraria.
Pare che da settembre la Ice non abbia concesso la condizionale a nessuno e che non ne concederà fino ad anno nuovo.
David Bannion, avvocato di Darwin, ha affermato che il suo cliente è diventato un bersaglio sia degli altri prigionieri che del sistema. Sia l’avvocato che la famiglia Bobb pensano che Darwin avrebbe maggiori possibilità di vedersi riconosciuto il diritto d’asilo se potesse presentare la sua istanza alla corte federale di Denver e fosse libero, non costretto a partecipare alle udienze in manette.
In una lunga intervista ad Abc News Bannion ha detto: «Essere parte della comunità Lgbt+ è la base della richiesta d’asilo, ma è anche ciò che lo rende vulnerabile… Darwin e gli altri detenuti gay non possono andare in bagno da soli. Devono fare le docce insieme per proteggersi a vicenda: rischiano di essere picchiati o violentati. Gli è stata negata la condizionale senza motivo. Non è a rischio fuga. Ha una rete di supporto forte e sarà lì che andrà una volta uscito. Raggiungerà il suo compagno che ha già ottenuto l’asilo».
Secondo le direttive dell’Ice stessa sulle condizionali, se un richiedente asilo passa il test sulla paura credibile (previsto esplicitamente dalle norme sul diritto d’asilo Usa e basato sulla paura reale di tornare in patria), dimostra la sua identità e di non essere un pericolo per la società dovrebbe essere rilasciato con condizionale. Darwin ha superato il test della paura credibile, non ha precedenti, ha provato di essere chi dice di essere e ha la famiglia Bobb pronta a fargli da sponsor.
Il sette novembre Darwin avrà una udienza in videoconferenza. Mentre lui e il suo legale saranno in Louisiana, il giudice sarà in Virginia e la corte, invece, in Minnesota.
Per quanto riguarda il fratellino di Darwin, del quale non è stato reso noto il nome, la Customs and Border Protection (che è sotto il dipartimento della difesa insieme alla Ice) nega che abbia tentato di suicidarsi. Però, il 21 marzo, è stato affidato alla custodia del dipartimento della salute. Dalle ultime notizie sembra che sia in Texas.
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