Il 14 per cento di suicidi in meno tra i giovani gay, lesbiche e trans statunitensi da quando è in vigore il matrimonio egualitario. È il dato diffuso dai ricercatori della Johns Hopkins University secondo i quali c’è una correlazione tra l’estensione del matrimonio a tutti e il calo dei suicidio tra gli adolescenti. “Vorrei che la politica considerasse le potenziali implicazioni che le leggi e le politiche sui diritti LGBT hanno sulla salute” ha dichiarato Julia Raifman, co-autrice della ricerca.
Il suicidio è la seconda causa di morte tra gli adolescenti
Pubblicato sulla rivista Jama Pediatrics, lo studio è stato ripreso dal Guardian. Secondo l’US Centers for Disease Control and Prevention (CDC), il suicidio è la seconda causa di morte tra le persone di età compresa tra i 15 e i 24 anni, un dato che cresce se si prendono in considerazione le persone che si identificano con le minoranze sessuali.
I ricercatori hanno voluto analizzare l’impatto della legislazione sul matrimonio egualitario sui giovani lgbt prendendo in considerazione 760.000 studenti tra il 1999 e il 2015, analizzando i dati raccolti prima e dopo che ogni singolo stato prima e poi tutti gli Usa estendessero il matrimonio a tutte le coppie
Lo studio ha coperto 32 dei 35 stati che hanno singolarmente introdotto il matrimonio same-sex prima dell’1 gennaio 2015. Il calo del tasso di suicidi e di tentativi di suicidio in questi stati è stato poi paragonato a quello dei paesi in cui non vi era alcuna legge del genere.
I dati prima e dopo le leggi
Le analisi hanno rilevato che negli anni prima che il matrimonio egualitario diventasse legge, i casi di tentativo di suicidio tra i ragazzi delle scuole superiori era, in media di 8,6 per cento l’anno. Un tasso che diventava il 28,5 per cento per i ragazzi che si identificano gay, lesbiche, bisessuali o con orientamento “non certo”. Ai ragazzi e alle ragazze non è stato chiesto se si definivano trans o intersessuali.
Per i due anni successivi all’approvazione delle leggi che consentono alle coppie gay e lesbiche di sposarsi, si è registrato un calo dei tentativi di suicidio del 14 per cento in media. Negli stati, in cui, invece, le leggi continuavano a vietare il matrimonio egualitario le percentuali non erano mutate, nello stesso periodo.
I limiti dello studio
Tuttavia, Raifman ha sottolineato anche i limiti dello studio. A partire dal fatto che meno della metà degli stati avevano raccolto dati sull’orientamento sessuale sia prima che dopo l’approvazione delle leggi, mentre il fatto che ad un certo punto alle coppie gay e lesbiche sia stato riconosciuto il diritto di sposarsi, potrebbe avere cambiato la disponibilità delle persone a rispondere a domande sul proprio orientamento sessuale.
“Ci sono una serie di potenziali meccanismi che si attivano – ha spiegato Raifman -. Tra questi, il fatto che le politiche di per sé riducano lo stigma tra gli adolescenti e che possono portare ad un calo dei tentativi di suicidio. Ma è anche possibile che il matrimonio egualitario abbia portato ad un cambiamento sociale tra i genitori, gli insegnanti e i coetanei degli adolescenti appartenenti alle minoranze sessuali. È anche possibile che le campagne sul matrimonio same-sex abbiano delle responsabilità nel cambiamento dell’esperienza degli adolescenti LGB”.