Il modulo della Asl 5 della Liguria finito al centro delle polemiche perché indica gli omosessuali come persone con “comportamenti a rischio” per la vaccinazione anti-covid viene da lontano.
L’inclusione delle persone omosessuali tra i “soggetti con comportamenti a rischio” deriva dai documenti allegati al Decreto del 17 settembre del 2018 del Ministero della Salute che istituisce l’anagrafe nazionale Vaccinale.
In quel momento era in carica il primo governo Conte e ministra della Salute era la pentastellata Giulia Grillo.
“Omosessuali a rischio” nei documenti del decreto
All’allegato B, infatti, nella tabella che identifica le “categorie a rischio” al numero 10 compare: “Soggetto con comportamenti a rischio (tossicodipendente, soggetto dedito alla prostituzione, omosessuale)”. E’ la stessa locuzione utilizzata nel modulo della Asl 5 della Liguria. E’, precisamente, lo stesso modulo. Nel 2016 si registrò un aumento dei casi di Epatite A tra gli uomini che fanno sesso con gli uomini, ragione per cui adesso il relativo vaccino è gratuito per questa categoria di persone. Va precisato, comunque, che gli uomini che fanno sesso con gli uomini non sono solo gli omosessuali. Sono anche i bisessuali e i pansessuali, solo per fare altri esempi.
Lo stesso modulo in quante Asl?
Inutile dire che lo stesso modulo compare sul sito del Ministero della Salute, nelle pagine relative all’Anagrafe nazionale vaccini e adottato per il piano pandemico anti-covid. Così gli omosessuali diventano, automaticamente, soggetti con “comportamenti a rischio” anche per il Covid-19.
La Asl ligure avrebbe potuto non limitarsi a copiare e incollare, certo. Ma a questo punto è probabile che lo stesso modulo sia presente moltissime, se non tutte, altre Asl d’Italia.
Una gravissima discriminazione, scritta nero su bianco su documenti ufficiali dello Stato. La notizia rimbalza sui siti di informazione, nelle trasmissioni di approfondimento in onda e sui social. Al momento, però, non risulta ancora una presa di posizione del ministro Speranza.