A dare la notizia, questa mattina è il Corriere della Sera. La Segreteria di Stato del Vaticano avrebbe consegnato all’ambasciata italiana presso la Santa sede una nota firmata dal Segretario vaticano per i rapporti con gli Stati, Mons. Paul Richard Gallagher, in cui chiede di modificare il ddl Zan perché violerebbe “l’accordo di revisione del Concordato“.
Secondo quanto riporta il Corriere “è un atto senza precedenti nella storia del rapporto tra i due Stati”. Non era mai successo prima, infatti, che il Vaticano intervenisse su una legge in discussione nel Parlamento italiano con un atto formale. Certo non sono mancate, negli anni, le pressioni e la cosiddetta “moral suasion” sulle leggi ritenute problematiche dalla Santa Sede. Ma una nota formale non era mai arrivata. Mons. Gallagher scrive che “alcuni contenuti della proposta legislativa in esame presso il senato riducono la libertà garantita alla Chiesa cattolica all’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato”.
Tra le parti ritenute controverse, le attività in occasione della Giornata nazionale contro l’omolesbobitransfobia dalla quale le scuole cattoliche non sarebbero esentate. Rilievi anche sulla presunta limitazione della libertà di pensiero. Vale la pena ricordare che le attività nelle scuole previste dal ddl Zan sono facoltative ed è fatta salva l’autonomia scolastica già in vigore. Non esistono obblighi. La nota si chiude con la richiesta “che siano accolte le nostre preoccupazioni“.
«È un passo incredibile, siamo sconcertati» così dichiara il presidente della commissione Giustizia della Camera Mario Perantoni. «Il Vaticano dovrebbe sostenere una legge che ha per presupposto la libertà di amare e che punisca chi istiga all’odio e alla violenza». E continua, molto duro: «In ogni caso si tratta di una ingerenza inaccettabile in uno Stato laico».
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