Suor Raffaella Petrini è la prima donna a coprire il ruolo di Segretario generale (il ruolo è ufficialmente indicato al maschile) del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano dalla nascita della Chiesa. Bergoglio l’ha nominata lo scorso 4 novembre dopo altri importanti conferimenti che strizzano l’occhietto alla parità di genere. Il suo vice segretario è l’avvocato Giuseppe Puglisi-Alibrandi, capo ufficio dell’Ufficio Giuridico del Governatorato.
Suor Raffaella Petrini, la prima donna nel ruolo
È la prima donna nella storia della Chiesa a essere nominata Segretario generale del Governatorato di Stato e alla quale è stato dato un vice-segretario generale, Giuseppe Puglisi-Alibrandi, capo ufficio dell’Ufficio Giuridico dello stesso Governatorato: una mossa quella di Papa Francesco Bergoglio che sta facendo esultare e sussultare diversi fedeli che lo chiamano “il Rivoluzionario”. Infatti storicamente i corridoi della Santa Sede sono e sono stati il primo spazio di diffusione della cultura patriarcale. Cultura basata sugli insegnamenti della Bibbia a cui il clero italiano è profondamente ancorato (ne parleremo più avanti). Per questa sostanziale ragione nessuna suora aveva mai avuto accesso a ruoli istituzionali, né di privilegio. Bergoglio pare voler in qualche modo abbandonare la strada maestra. E nell’ultimo anno ha dato ad altre donne alcuni incarichi fino a oggi riservati a uomini.
Giustizia e Covid19: le altre poltrone affidate alle donne dal Papa
Altre dicevamo, le nomine fatte da Bergoglio in favore di donne: la scelta per il ruolo di sottosegretaria al Sinodo dei vescovi è caduta sul suor Nathalie Becquart, della congregazione di San Francesco Saverio, responsabile della pastorale giovanile e vocazionale presso la Conferenza episcopale francese e consulente per il Sinodo dei vescovi. Promotrice di giustizia della Corte d’Appello dello Stato della Città del Vaticano, l’equivalente del nostro Pubblico Ministero, è invece Catia Summaria: anche lei è la prima una donna nel ruolo.
Una donna e un laico all’Università Pontificia
In agosto è stata suor Alessandra Smerilli, salesiana di Don Bosco e specialista in economia, a diventare segretario ad interim del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale e delegata per la Commissione vaticana Covid-19. Prima di lei l’incarico di Segretario Generale della Pontificia Università Lateranense, la cosiddetta “Università del Papa”, andò con bollettino ufficiale a Immacolata Incocciati e, in secondo piano ma non irrilevante, il rettore alla guida della stessa è il laico Vicenzo Buonomo, il primo laico a sedere a quella scrivania.
Cosa è il “Governatorato” di cui suor Petrini è Segretario Generale
Per farla breve potremmo dire che suor Raffaella Petrini rappresenta il Vaticano in quanto il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano è l’organismo in cui cade il potere esecutivo dello Stato: ci sono le Direzioni, l’equivalente dei nostri Ministeri, che si occupano di Infrastrutture, Sanità, Economia, Moneta, Telecomunicazioni e quanto occorre sia preso in considerazione da uno Governo. Dal punto di vista del diritto internazionale il Governatorato è un’entità distinta dalla Santa Sede. Il presidente attuale è Fernando Vérgez Alzaga, arcivescovo spagnolo che è il sesto dall’istituzione dell’organismo nel 1939.
Suor Petrini: la prof. di Economia che parla di rivoluzione digitale
Suor Raffaella Petrini è nata a Roma il 15 gennaio del 1969 e appartiene all’istituto delle Suore francescane dell’Eucaristia. Un ordine nato dalla separazione, negli anni Settanta, di alcune comunità dalla congregazione delle suore francescane dell’adorazione perpetua di La Crosse. Si è laureata Scienze Politiche e ha anche un dottorato. È stata docente di Economia del welfare e Sociologia dei processi economici presso la Pontificia università “San Tommaso d’Aquino”. Inoltre, è stata officiale della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli. Nel suo primo intervento pubblico all’indomani della nomina, al’Istituto Camillianum, suor Petrini ha parlato di sostenibilità facendo luce sulle potenzialità del digitale. Ha parlato di “linea di demarcazione che gli economisti tracciano tra crescita (economica) e sviluppo (culturale e sociale) e di taglio dei costi e degli sprechi.
La “donna è la porta dell’inferno”. Che la Chiesa sia sessista?
Si. Ma argomentiamolo. Intanto non esiste il sacerdozio femminile. Nessuna donna può cioè consacrare e offrire l’eucaristia, amministrare i Sacramenti né predicare la parola di Dio. L’attuale codice di diritto canonico sancisce: “La Chiesa non ha alcuna autorità per conferire l’ordinazione sacerdotale alle donne e che questa sentenza deve essere definitivamente mantenuta da tutti i membri e i fedeli della Chiesa”. E lo ha sottolineato Giovanni Paolo II nel 1994. Nel 2007 la Santa Sede ha emesso un decreto che afferma che il tentativo di ordinazione di una donna comporterebbe l’automatica scomunica per leI e per il vescovo che tenta di ordinarla. Si definì infine, nel 2010, il tentativo di ordinazione delle donne un “grave delitto“. Il conflittuale rapporto che lega le donne alla Chiesa è inchiodato a concetti, uno su tutti: “La donna è la porta dell’inferno“. Concetto che nei secoli hanno creato, alimentato, normalizzato e che tutt’ora avalla la cultura della superiorità del maschio. E che demonizza la donna dentro e fuori gli ambienti ecclesiastici. Tra le donne laiche e la Chiesa è in corso un’altra violentissima relazione. Ma è finito lo spazio.