“Sui diritti civili non si arretra”. Così il Pd di Verona interviene nella polemica nata ieri dopo che la capogruppo dem al consiglio comunale ha chiesto di essere eliminata da un video elettorale in cui compariva anche una coppia gay unita civilmente.
“Unioni civili, biotestamento, reato di tortura, legge sul caporalato, codice degli ecoreati, reddito di inclusione: sono tutte riforme a cui sul territorio lavoriamo da ben prima ci fosse data la possibilità di tramutarle in Legge dello Stato in Parlamento – si legge sul sito del Pd veronese -. Tali principi costituiscono pertanto la ragione stessa del nostro agire e della nostra esistenza come comunità politica”.
Nella nota, però, non si fa cenno esplicito né al video né alle posizioni della capogruppo Padovani. Ieri qualcuno era arrivato a chiederne le dimissioni. “Sui diritti civili non si media e non si arretra – continua ancora il comunicato -. Ci inorgoglisce vedere che dopo tanti anni di lavoro essi siano diventati patrimonio comune di tutti gli italiani”.
“I diritti civili non si spacchettano – conclude la nota -perché fanno parte di un’unica organica visione che muove gli uomini democratici e le donne democratiche nella costruzione di un futuro migliore per Verona e per il Paese”.
Il video ufficiale, intanto, rimane quello nella versione senza Padovani. E senza la coppia gay che, indignata, ha chiesto di essere cancellata anch’essa in segno di protesta. Neanche una parola, ufficialmente, da Padovani.
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