Che Costantino Saporito non fosse l’unico vigile del fuoco presente al Roma Pride dello scorso 10 giugno lo si vede dalle foto di quella giornata. Ma il provvedimento disciplinare che rischia di portare al licenziamento è arrivato solo a lui, come ha raccontato lo stesso Saporito a Gaypost.it.
Ora, a sostegno del vigile romano, scendono in campo anche i suoi colleghi iscritti all’Unione Sindacale di Base con le cui bandiere Costantino e gli altri hanno partecipato alla parata romana. Il Coordinamento nazionale dei Vigili del Fuoco USB ha lanciato la campagna #licenziatepureme per sostenere il proprio compagno di lotta. «Molti Vigili del Fuoco si sono già schierati» al suo fianco, si legge nel comunicato con cui si annuncia l’iniziativa «e altri lo stanno facendo, strappando qualche secondo al durissimo superlavoro cui li sta costringendo l’emergenza incendi».
La campagna si svolge anche grazie all’aiuto dei social, attraverso Twitter, Instagram e anche su Facebook, dov’è stata aperta la pagina A sostegno di Costantino Saporito. «Gli hashtag #licenziatepureme e #iostoconcostantino – recita ancora il comunicato – sono pronti a raccogliere le adesioni e la solidarietà di quanti vogliono dire no all’inaudito attacco portato dai dirigenti del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco alla libertà di espressione e a quella di manifestare, sancite dalla Costituzione». Una mobilitazione, ricorda ancora l’Usb, che lega diritti sociali e diritti civili: «Non si possono avere diritti sui luoghi di lavoro senza la libertà di manifestare».
La famiglie sono tutte diverse. I diritti, invece, devono essere tutti uguali. E' questo il…
La notizia è di pochi minuti fa: Torino ospiterà l'Europride a giugno del 2027. Per…
Una bufala che sta circolando, durante queste Olimpiadi, è quella del “not a dude”. Stanno…
Ammetto che ieri guardavo un po’ distrattamente la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi a Parigi. Sono…
Il comune di Catania nega la carriera alias alle persone transgender e non binarie della…
Ce lo ricordiamo tutti, Ignazio Marino, allora sindaco di Roma, che trascrive pubblicamente 16 matrimoni…