In un report pubblicato qualche giorno fa, l’organizzazione umanitaria Human Rights Watch ha denunciato la situazione delle persone trans che scappano dai loro paesi d’origine per sfuggire a violenze e stupri e si ritrovano ad affrontare le stesse cose negli Usa. Il report di 68 pagine intitolato “Do You See How Much I’m Suffering Here?’: Abuse against Transgender Women in US Immigration Detention” (“Non vedi quanto soffro qui?: abusi contro le donne transgender nei centri di detenzione per migranti in Usa”), sono raccolte 28 storie emblematiche di quello
“Molte donne trans arrivano in Usa in cerca di protezione dai violenti abusi che subiscono nei loro paesi – ha spiegato Adam Frankel, coordinatore del programma sui diritti di lesbiche, gay, bisessuali e trans presso Human Rights Watch e autore del rapporto -. Invece, affrontano ulteriori maltrattamenti per via delle politiche di detenzione che le mettono a rischio di abusi e violenze“.
È la storia di Sara, arrivata dall’Honduras, che ha raccontato di essere stata stuprata da tre uomini in un centro in Arizona ad aprile 2014. In Honduras, aveva affrontato minacce di morte e violenze da parte di gang. Quando ha raccontato alle guardie cosa le era accaduto nel centro di detenzione, le è stato risposto: “Siete voi (le donne trans, ndr) che causate questi problemi e attirate sempre l’attenzione degli uomini“.
A giugno 2015 il governo ha annunciato una nuova serie di regole che migliorassero le condizioni di detenzione delle donne trans in attesa di asilo, stabilendo che fosse prioritario organizzare stritture che accogliessero solo donne trans. La nuova policy è un grande passo in avanti, ma manca un controllo indipendente sulla sua applicazione.
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