«Yuri Guaiana, membro del direttivo dell’Associazione Radicale Certi Diritti è stato arrestato questa mattina a Mosca mentre consegnava per conto dell’Ong AllOut le firme di cittadini da tutto il mondo che chiedono giustizia e verità sulle persecuzioni di gay in Cecenia». È questo il comunicato rilasciato dal segretario di Certi Diritti, Leonardo Monaco, che continua: «Siamo in contatto con la Farnesina che sta seguendo la vicenda e gli avvocati sul posto, sappiamo che Yuri sta bBene e conosciamo le coordinate della caserma dove è trattenuto», promettendo ulteriori sviluppi sul caso.
La situazione in Russia
L’associazione radicale di cui Guaiana è stato, a sua volta, segretario è sempre stata molto sensibile al problema dei diritti umani in Russia. Non sorprende, quindi, quest’iniziativa che – seppure rischiosa – denuncia in modo plateale le violenze a cui sono sottoposti gli omosessuali in Cecenia, sotto lo sguardo pressoché indifferente del governo di Mosca. Ricordiamo, inoltre, che in questo paese sono state varate leggi anti-gay da Putin stesso, che vietano la “propaganda omosessuale”, ovvero di fare coming out e di celebrare i pride.
La consegna delle firme
Sempre come si legge nel comunicato stampa, Yuri Guaiana ha dichiarato: «Siamo qui per consegnare più di due milioni di firme al procuratore generale» puntualizzando che «la popolazione cecena chiede che si faccia un’inchiesta efficace e che si fermino subito arresti, torture e uccisioni di gay». Da parte di Certi Diritti, ancora, si fa notare la situazione di democrazia precaria in cui vivono i cittadini russi che invece «meritano di vivere in libertà e in uno stato di diritto» e ricorda ancora che «la Russia deve rispettare i trattati internazionali che ha sottoscritto. Nessuno deve sacrificare la propria libertà e la propria vita solo a causa di quello che si è e di chi si ama, né in Cecenia né da nessun’altra parte».