World Usability Day 2016: il design diventa strumento per un mondo inclusivo

Cosa c’entra il design con l’inclusività? Per scoprirlo bisognerà ascoltare gli speaker del prossimo Word Usability Day in programma a Roma, oltre che in altri 43 paesi del mondo, i prossimi 10 e 11 novembre. Organizzato da nois3 s.r.l, il #WUDRome2016 è dedicato proprio alla sostenibilità e all’inclusività.

wudrome2016_2Rendere il mondo migliore è l’obiettivo dell’incontro tra sostenibilità e user experience design. Un mondo migliore per chi offre prodotti e servizi (sia sul web che fuori) e per chi quei prodotti e quei servizi li usa. Ed è lì che si innesta il concetto di inclusività: includere nel processo di realizzazione le persone a cui sono destinati prodotti e servizi permette di offrire un’esperienza più soddisfacente. E questo vale ancora di più se parliamo di categorie di persone solitamente ritenute minoranza e, quindi, escluse da questi percorsi, come le persone lgbt, ma anche i migranti o le comunità locali dei paesi del Sud del Mondo. Tutte realtà spesso destinatarie di progetti diversi, ma che non sempre vengono coinvolte nella fase di progettazione. L’idea non è necessariamente creare qualcosa di nuovo, ma rendere inclusivo, accessibile e sostenibile ciò che c’è già partendo dalle esigenze delle persone a cui sono destinati. Significa partire da prodotti, servizi e spazi e renderli più efficienti, riusabili e sostenibili per migliorare l’esperienza dell’utente e, quindi, la sua vita.

wudrome2016_1Al #WUDRome2016, di cui Gaypost.it è media partner, si avvicenderanno workshop, talk, case study e anche i pecha kucha, un racconto conciso con un preciso schema, quello del 20×20: 20 immagini/slide e 20 secondi di commento ciascuna, per un totale di 6 minuti e 40 secondi. Una comunicazione veloce, semplice, efficiente e, appunto, sostenibile.
Insomma il tema è lo human-centerd design, ovvero il design che mette al centro l’essere umano, le persone e le coinvolge nella realizzazione di ciò che soddisfa le loro esigenze. Una scelta che sempre più aziende adottano avendone compreso non solo il valore etico, ma anche quello economico: un utente soddistatto continuerà a rivolgersi a chi lo soddisfa, com’è evidente.

Qualche esempio? Rhizomatica, per fare un nome, che punta a estendere le comunicazioni mobili a due miliardi di persone escluse dalla rete cellulare, coinvolgendo le comunità locali. L’organizzazione ha realizzato ad Oaxaca, in Messico, un’intera rete cellulare in una zona completamente scoperta e lo ha fatto lavorando insieme alle forze locali riuscendo, in questo modo, a far pagare agli utenti il 98% in meno del costo di mercato.

wudrome2016_3È, ancora, il caso di Liter of Light e la sua (banale?) lampada a energia solare nel Sud del Mondo coniugando digitale e cooperazione internazionale. Realizzata con ciò che si reperisce in loco, la lampada viene riadattata includendo i produttori del posto e diffondendo la conoscenza per produrla in autonomia.

E se questo vale in tutti questi casi, è evidente che può valere anche per le esigenze della comunità lgbt. Del resto, non più tardi di qualche settimana fa, Letizia Radoni, responsabile dell’obiettivo Valore Diversità di Banca d’Italia, ha ribadito che “l’industria bancaria si deve rendere conto che è un affare investire nella diversity”, è segno che l’argomento è ormai largamente dibattuto.
Una sfida per il mondo della tecnologia che il #WUDRome2016 affronterà durante l’evento (qui il programma completo) anche con workshop specifici destinati soprattutto alle aziende e tenuti da esperti del settore come Banca Etica che spiegherà come trasformare un’idea in business plan inclusivo e sostenibile.

Per partecipare alla due giorni è necessario iscriversi, ma per gli utenti di Gaypost.it è previsto uno sconto del 30 per cento: potete accedere allo sconto prenotando il vostro biglietto da questo link. Ci vediamo al Parco Leonardo, a Roma, il 10 e l’11 novembre prossimi!

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